La Polo
Un evergreen per lui e per lei, un classico che non conosce inversioni di tendenza. Molto più di una semplice maglietta, la polo,considerata da tutti un simbolo di stile ed eleganza, nasce per essere indossata sui campi da tennis come uniforme dei giocatori più chic. Renè Lacoste infatti, uno dei celebri “moschettieri” cioè il gruppo di campioni che negli anni ’20 fece furore in Francia, desideroso di creare un indumento sportivo comodo e funzionale per i tennisti dell’ epoca, prese in considerazione due indumenti: la camicia e la T-shirt (che era indossata soltanto come biancheria intima). Dalla fusione di tali abiti nacque quella che venne definita “polo” e che conserva la praticità di una T-shirt a maniche corte, unita all’eleganza del colletto a costine.
Un mito che ha anche un simbolo inconfondibile: il coccodrillo. René Lacoste amava raccontare come il suo soprannome fosse diventato un emblema di fama mondiale: “La stampa statunitense mi ha soprannominato “Il Coccodrillo” in seguito ad una scommessa che avevo fatto col Capitano della squadra francese della Coppa Davis. Mi aveva promesso una valigia in coccodrillo se avessi vinto una partita importante per la squadra. Il pubblico americano si è ricordato questo soprannome che sottolineava la tenacia da me dimostrata sui campi da tennis, in quanto non mollavo mai la preda! Il mio amico Robert George mi disegnò un coccodrillo che fu poi ricamato sul blazer che indossavo in campo”.
Dai mitici anni ’20, quando il modello era unico e la tinta esclusivamente bianca (e così è stato sino agli anni ’50), la polo con il coccodrillo applicato a caldo alla sinistra del petto si è evoluta: sono più di 55 i colori di ogni stagione, e anche il tessuto, oltre l’intramontabile petit piquet, varia secondo i modelli, senza però modificare le caratteristiche di comfort, praticità e soprattutto qualità. La Lacoste inoltre non è più solo per lui, ma anche per donna e bambino, sempre e comunque espressione di un’eleganza autentica e senza tempo.
Il celebre modello di maglietta, vanta anche altri stimatori per esempio Fred Perry, vincitore per tre volte del torneo di Wimbledon. Verso la fine degli anni ’40 il campione si mise in società con Tibby Wegner, un ex calciatore austriaco, per commercializzare una polsiera con il suo nome. Il tennista fornì le informazioni tecniche per la resa migliore dell’accessorio e subito si presentò il problema di quale emblema dovesse essere ricamato sul nuovo prodotto. Perry, da buon fumatore propose una pipa, ma Wegner sollevò obiezioni sul gradimento di questo simbolo da parte del pubblico femminile. I due si misero quindi d’accordo sulla corona d’alloro. Emblema di grande tradizione sportiva sin dall’antica Grecia, e per di più trofeo del quale erano insigniti i vincitori di Wimbledon. Ben presto, oltre alla polsiera vennero realizzati nuovi capi, tra i quali una maglietta con caratteristiche adatte allo sport. La promozione del nuovo prodotto fu realizzata facendo indossare la maglietta ai campioni di tennis del periodo, ma anche a personaggi del cinema, dello spettacolo, del mondo politico.
Non sportivo ma stilista, Ralph Lauren è certamente noto per le sue famose polo. Il designer americano si ispirò però all’aristocratico gioco equestre quando negli anni ’70 decise di usare il logo del giocatore a cavallo sulle sue magliette, camicie, pullover. Per lui quello sport era sinonimo di classe, di stile, di una aristocraticità intrinseca, che voleva trasportare nel suo abbigliamento, decisamente sofisticato e raffinato. Ecco che allora la sua disciplina preferita entrò anche nel nome del prodotto: Polo Ralph Lauren.
[…] evergreen (leggi su Imore: la Polo) per lui e per lei, un classico che non conosce inversioni di tendenza. Molto più di una semplice […]