Miscellanea
I NUOVI TESORI DELLA MAGNA GRECIA
E’ stata definita la mostra-evento dell’anno per il Museo del Bijou di Casalmaggiore: si tratta di “Tesori della Magna Grecia by Cosimo Vinci Design”, un’occasione per vedere esposte 20 superbe tiare realizzate dal giovane – ma già noto e stimato – designer tarantino e ispirate all’incanto senza tempo dei gioielli della sua terra antica. Le suggestive corone, che si possono ammirare dal 1° dicembre 2012 al 27 gennaio 2013, incarnano alla perfezione la straordinaria creatività di Vinci, il suo talento artistico, il suo gusto estetico originale. In particolare, il giudizio sulle opere in mostra non può limitarsi al loro aspetto esteriore, dovendo piuttosto penetrare nei loro più profondi significati antropologici e divini. La rassegna “Tesori della Magna Grecia” giunge al culmine di un’attività costellata di importanti riconoscimenti per Cosimo Vinci, da sempre impegnato sul tema del gioiello di ricerca: alla mostra “Archeogioielli Contemporanei” presentò per la prima volta l’esperimento della corona-ghirlanda in dialogo con i reperti del Museo Civico Archeologico di Anzio, intraprendendo così l’elaborazione di nuovi linguaggi distintivi in grado di emergere dal magma fluido dell’anonimato merceologico contemporaneo. Oltre che operare in proprio, Cosimo Vinci interagisce con professionisti provenienti da settori diversi del design, ricercatori di tendenze moda, stilisti di accessori, industrial designer, collaborando con marchi internazionali di moda e di alta gioielleria (Versace, Versus, P. Balmain, Elle, Fornarina, C. Montana, La Perla, ecc.). Tra i suoi clienti più prestigiosi figura la celebre attrice-cantante Jennifer Lopez, che apprezza l’appassionata femminilità che sprigionano le sue intense creazioni.
LUSSO MADE IN QATAR
Saranno prodotti anche e soprattutto in Italia gli articoli di lusso (abiti, gioielli, scarpe, valigie, occhiali) del nuovo brand creato dal Qatar e chiamato Qela. Il ricco Emirato, infatti, da tempo accarezza l’ambiziosa idea di lanciare un proprio marchio che funga da riferimento nel mondo della moda non solo medio-orientale, ma di respiro globale. Non bastava essere entrati nel gruppo Louis Vuitton o aver acquisitola Maison Valentino e Le Tanneur; i ricchi qatarini vogliono una propria produzione esclusiva. Dietro questo progetto pare esserci la bella e colta Mozah Bint Nasser, moglie del re del Qatar Hamad bin Khalifa Al Thani, considerata una delle donne meglio vestite del pianeta, molto impegnata in campo sociale ed economico, gestendo tra l’altro la Qatar LuxuryFoundation. I beni di lusso griffati Qela verranno realizzati nel Paese arabo a livello di prototipo, mentre i prodotti finiti saranno fabbricati in Europa da selezionati partner. La prima boutique sarà ovviamente aperta a Doha (già nel 2013), ma il piano commerciale prevede inaugurazioni nei prossimi mesi nelle maggiori capitali del mondo (per l’Italia la città scelta come apripista è Milano). L’iniziativa, secondo gli analisti, è destinata al successo, dato anche il precedente costituito dal fashion brand cinese Shang Xia, che ha seguito un percorso simile.
CENTO ANNI DI SHOPPING
Uno dei paradisi parigini del lusso – le Galeries Lafayette – celebrano i cento anni della celebre cupola che ne rappresenta il cuore. Lo fanno con varie iniziative tra cui l’installazione di un albero di Natale firmato Swarovski, il più grande mai realizzato dal 1985. Alto 21 metri e adorno di 120 cristalli, questo “monumento” scintillante poggia su una base illuminata costituita da migliaia di stelline di cristallo.
Posizionato giusto al centro della splendida Cupole ideata da Ferdinand Chanut nel 1912, potrà essere ammirato sino all’8 gennaio. Per festeggiare l’anniversario di questo tempio dello shopping, è stata anche allestita una mostra a cura dell’architetto Rem Koolhaas (“Chroniques d’un parcours créatif”), che fino al 26 gennaio racconta la storia dei grandi magazzini e come essi abbiano influenzato la società parigina. Un’altra creatura di luce, poi, sottolineerà l’atmosfera di festa: si tratta di “Chrysalide”, concepita da Yann Kersale, posta sulla facciata del Boulevard Haussmann. Ricordiamo infine che le Galeries Lafayette, il cui fatturato annuo si aggira sui 5 miliardi di euro, furono fondate nel 1893 come piccola merceria in Rue Lafayette. Il 2013 sarà dunque l’occasione per celebrare un nuovo anniversario: quello dei loro primi 120 anni.
IL FUTURO DEL BELLO FATTO AD ARTE
Nella cornice di Florens 2012 – la Biennale Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali – il sociologo Enrico Finzi ha presentato i risultati di un’indagine sulla percezione dei mestieri d’arte in Italia (commissionata dalla Fondazione Cologni). In sintesi, è emerso che gli Italiani ritengono l’artigianato artistico d’eccellenza in grado di avere un ruolo chiave nell’avvenire del Paese, della sua economia, dell’occupazione e della qualità della vita. E’ un dato incoraggiante, seppur in un quadro di luci e ombre. Infatti, se il 20% della popolazione (soprattutto giovani) ignora totalmente cosa siano i mestieri d’arte, prospettando il rischio che si arrivi ad un affievolimento del legame plurisecolare tra l’Italia e le sue migliori tradizioni, è altrettanto vero che l’80% dei connazionali conosce i mestieri d’arte dell’alta cucina e della calzoleria, il 70% la fotografia, la ceramica, la gioielleria, la sartoria e i mobili, oltre il 50% il restauro, il vetro, l’orologeria, i costumi, i giardini, la pelletteria, il web design, la carta, la stampa e le cornici. In percentuali minori gli Italiani sanno del nobile lavoro di fonditori, mosaicisti, ricamatori, ebanisti, nonché di tessitori, magliai, scenografi, liutai e costruttori di strumenti musicali. Gli attributi distintivi dell’artigianato d’eccellenza sono identificati in un mix di creatività, fantasia, originalità, distintività, unicità, tradizione, esperienza, assoluta padronanza dei materiali e delle lavorazioni, ma anche impegno, responsabilità, fatica, apprendimento continuo, innovazione e abilità interpretativa del progetto da realizzare. Per quanto riguarda gli sbocchi futuri dei mestieri d’arte, il 70% del campione vede come probabili una riscoperta e un rilancio in grande stile dell’artigianato artistico di eccellenza, a motivo della non-delocalizzabilità all’estero di saperi e manualità specificamente italiane e dell’attesa crescita della domanda internazionale di prodotti di elevata qualità. Ci conforta e infonde ottimismo tutto questo, ma accanto alla consapevolezza del valore dei mestieri d’arte, dobbiamo far sì che il nostro Paese si liberi da un’atavica incapacità di sostenere adeguatamente la sua più grande ricchezza: la competenza e il gusto di offrire al mondo il bello fatto ad arte.