La quarta dimensione nell’Alta Moda di Gattinoni
La moda ridisegna volumi, misure e proporzioni. A partire da un modello virtuale si determinano infinite possibilità di scelta, indizi che ridefiniscono il concetto di “fisicità” nell’abito, le regole che, a partire dal corpo, possono essere imposte alla materia fluida del tessuto. La maison Gattinoni ed il suo Direttore Creativo Guillermo Mariotto hanno presentato, presso il Salone d’Onore del Museo Nazionale delle Arti e Tradizioni Popolari dell’Eur, una collezione haute couture pensata per la primavera/estate 2013, che aspira alla multidimensionalità, che indaga visioni e riproduzioni prospettiche, assieme alla possibilità di lavorare i tessuti secondo le regole della computer grafica. Le creazioni di Gattinoni hanno sfilato fra gli abiti esposti nell’ambito della mostra “La Seduzione dell’Artigianato ovvero: il bello e il ben fatto”, curata dal Presidente della maison Stefano Dominella e visitabile fino al 10 febbraio, offrendo una nuova interpretazione del concetto di artigianato sartoriale. Il parterre, come sempre ricco di personaggi di rilievo e volti noti del mondo dello spettacolo, è stato dotato di occhiali 3D. Eppure l’universo 3D è solo il mondo di partenza, per costruire la fascinazione di una quarta dimensione che aggiunga illusione all’illusione, attraverso materiali e pannelli di stoffa che sembrano avere perso per magia il loro peso.
La collezione, presentata il 27 gennaio scorso e inserita nel calendario di AltaRoma, è stata ideata “ripartendo dalle radici della couture, dallo studio, dalla ricerca, dall’essenzialità di un gesto, un clic su un computer, su un I-pad – ha spiegato Guillermo Mariotto – per ritornare alle origini dell’alta moda…”. “Il lavoro eseguito al computer, la selezione di centinaia di immagini, strette, allungate, ridotte, ingigantite, sfumate, gonfiate, a cui rubavamo un dettaglio, un particolare – ha spiegato ancora Mariotto – mi hanno indotto a vivere l’esperienza della moda in maniera diversa. Dallo sconfinamento di modelli virtuali, alla solitudine dello stilista continuamente messo alla prova. Bisogna essere maestri e artigiani navigati per poter accettare e vincere la sfida con la tecnologia”. Il Direttore Creativo di Gattinoni ha quindi sottolineato: “Penso sia comunque questo il futuro dell’haute couture. Percorso inevitabile, inesorabile, forse fatale. Si cavalca la contemporaneità, si velocizzano i tempi dal punto di vista progettuale”. Il processo non prevede comunque una moda disumanizzata, è la tecnologia che acquisisce un volto più umano: il computer compone ed elabora dati, suggerendo un infinito pittorico e creativo ma è la mano dell’uomo e dello stilista che li trasforma, rielabora e converte, per giungere alla creazione di un pezzo unico ed esclusivo.
La collezione punta su souplesse e trasparenze. Bianco, nero e avorio offrono un interessante contrappunto cromatico dialogando con colori più caldi come il giallo cadmio, l’arancio e il corallo. Proprio il giallo, il bianco e l’arancio definiscono abiti lunghi dalle spalline scivolate caratterizzati da corpetti e baschine, che sembrano rielaborare, con gusto assolutamente contemporaneo, le suggestioni del costume tardo-ottocentesco e della Belle Époque. Le creazioni si abbinano a cappelli che rievocano il fascino della veletta, caratterizzati da forme avveniristiche. Il nero è maestro di stile negli abiti bustier che giocano con differenti lunghezze, nell’alternanza a righe con il colore bianco, nelle “ragnatele” trompe l’oeil e in black shadows che ricoprono forme fluide, mini abiti o gonne aerodinamiche. Fra le sfumature del bronzo, del rame e dell’ematite ombre anaglifiche dipinte spuntano al di sotto dell’ombra reale proiettata dalle stoffe intagliate. Pizzi e ricami descrivono chiaroscuri giganteschi, si arricchiscono di effetti cangianti. I materiali che vanno dal tulle all’organza, dallo chiffon al mikado, sono impreziositi da arabeschi che creano sensazioni fra il vuoto e il pieno, veri e propri scorci prospettici. Sfilano tessuti in filigrana con paillettes irisées che determinano effetti luminescenti, ricami con cristalli ton sur ton mentre il velo si ricopre di “farfalle meccaniche”.
Accanto ad abiti da gran sera, da cocktail, jumpsuits e completi pantalone, all’abito da sposa, hanno conquistato la passerella camicie preziose, vestaglie in organza e satin con volants, ricami realizzati in rafia e cristalli per la prima notte di nozze. La presentazione della primavera/estate di Gattinoni ha incluso, assieme alla lingerie couture ideata da Mariotto, un bikini gioiello interamente realizzato con pietre dure da Gianni de Benedittis, designer del brand futuroRemoto, creatore degli accessori della collezione, veri e propri pezzi di arte orafa ispirati ad un immaginario favolistico popolato di re, regine e principesse, scarpette di cristallo, troni e corone.