Stella Jean e il dialogo tra culture
Con la sfilata a MMD P/E 2014 ospite nel teatro Giorgio Armani, la carriera della stilista italo- haitiana Stella Jean, prende definitivamente il largo. Entusiasma la sua capacità di mescolare disegni, fantasie, colori, ispirazioni da etnie diverse per ottenere un prodotto fortemente caratterizzato, inconfondibile, che sicuramente incontrerà il gusto del pubblico più vacanziero. Combinazioni infinite di disegni e stampe wax africane, righe, stampe di frutti e animali, quadri, uccelli ecc. di sapore caraibico sono portate con un sottile ed inglesissimo cardigan; le combinazioni si susseguono con classici e occidentali capispalla, di fattura sartoriale, congonne sovradimensionate a righe di sapore anni 50, con gonne strette. Gonne, camicie maschili che accentuano la femminilità che la stilista vuole evidenziare: un mescolare infinito che non è confusione; un look esuberante, ma non disordinato; certamente non facile da riprodurre se ci si allontana dalle precise scelte della stilista. Forse qui sta il limite dello stile eccessivamente caratterizzato di Stella Jean, quello che potrebbe limitarne il successo commerciale.
Interventi estemporanei personali da parte della consumatrice di mescolare a piacimento i pezzi sono pericolosi se non si possiede la particolare sensibilità della stilista: potrebbero rendere caotico il messaggio che vuole trasmettere con questa commistione di etnie, un discorso che non ha solamente una matrice estetica, ma, come lei stessa afferma, è un discorso filosofico-sentimentale. Attraverso il suo lavoro desidera che si colga il senso più profondo di cosa significhi dialogo tra culture diverse, che vengono da lei trattate in forma egualitaria, nella loro piena identità.
Questo il senso profondo della collezione, che comunque si presta ad un uso più alla portata della consumatrici: chiaramente ciò comporta una banalizzazione dei capi, ma potrebbe assicurare un mercato più amplio anche in Paesi nordici. Basterebbe operare come la stilista stessa ha fatto presentandosi sulla passerella: la bella gonna a disegni geometrici ha un’ alta cintura a righe orizzontali ed è completata da una semplicissima t-shirt bianca, che potrebbe essere sostituita da una camicia bianca. I capispalla rigati posso trovare la loro perfetta espressione con gonne di gusto più europeo, e così di seguito: cioè ogni pezzo, pur nella sua caratterizzazione, può soddisfare il gusto più occidentale.
Quindi una collezione gioiosa, luminosa, dove la femminilità è evidente, composta, mai ostentata. Una collezione dove le tradizioni africane e caraibiche vengono espresse attraverso un’artigianalità tutta italiana e una silhouette, gonne palloncino, maniche scivolate nei capispalla di reminiscenza anni ‘50/60.