Le sfere armillari e altro di Gianni De Benedittis
Sta raccogliendo numerosi e importanti successi sia in Italia che all’estero il designer salentino, orafo per vocazione, innovatore per scelta professionale, maestro d’ arte nelle tradizioni orafe celtiche per specializzazione tecnica.
Non meraviglia quindi che Gianni De Benedittis, abbia saputo assecondare l’ispirazione di Guillermo Mariotto per la collezioni Gattinoni Autunno inverno 2009-10.
La collezioni di abiti presentata a Altaroma il luglio u.s si muoveva in una atmosfera lunare, dove domina una luce fredda, un’atmosfera priva di forza gravitazionale, uno spazio vuoto, popolato di sconosciuti astri, che si apre verso un futuro viaggio per osservare il movimento dei pianeti nelle loro orbite, per inseguire una sorgente luminosa forse mai raggiungibile perché emessa da una stella ormai spenta.
Con molta intelligenza, ma con altrettanta arte Gianni de Benedittis ha pensato una collezione di gioielli che potessero completare, come unico accessorio ma in una unità di ispirazione, gli abiti immaginati dal direttore creativo di Gattinoni. Ha scelto come fonte di ispirazione della nuova linea, appositamente ideata e realizzata per questa prestigiosa occasione le sfere armillari, il modello di sfera celeste inventato nel 250 a.c. fatto di cerchi concentrici graduati che permettevano di studiare il movimento degli astri attorno al sole o alla terra o altri pianeti, rappresentati da un globo al centro del sistema d cerchi. Nel Rinascimento a questo strumento, spesso ritratto in mano di personaggi, veniva assegnato il significato di vetta della conoscenza e saggezza.
La collezione si muove su due concetti: luce, per esprimere la seduzione femminile, ma anche come richiamo perenne per lo spirito umano, e spazio come luogo di espressione, ma anche come luogo di perenne movimento.
Orecchini, collane, bracciali e pendenti riprendono tutti la struttura della sfera armillare. Sono luminose ellissi e cerchi d’oro leggeri, disposti concentricamente e attraversati da un asse che li tiene uniti, ruotano liberi in continuo movimento nello spazio, intorno ad esso, disegnando un volume che cambia al variare del libero incedere della donna.
Strutture di oro disegnano anelli e broches en tête, volumi geometrici a forma di stella; dove lo spazio interno evoca quello siderale attraversato da pietre preziose, come fossero pianeti e asteroidi.
Gianni De Benedittis è designer e creatore di gioielli del brand futuro Remoto. Vincitore del concorso Who is on Next Nido con la collezione Nido; Maestro d’arte diplomato presso Le Arti Orafe di Firenze; specializzato in Tecniche celtiche al City College di Manchester e in Lavorazione dei Metalli all‘Istituto Statale d’Arte P.Selvatico di Padova, propone un’idea nuova di gioiello, concepito come oggetto cinetico che supera l’immobilità della semplice giustapposizione di gemme e metalli preziosi, per raggiungere il dinamismo dei singoli elementi che lo compongono.
La linea presentata in sala Lancisi a Roma appartiene al brand futuro Remoto, un progetto dinamico, una produzione artigianale di elevata qualità, dove la preziosità dell’alta gioielleria incontra il design d’avanguardia. La tradizione di lavorazioni celtiche gioca con l’innovazione, creando forme inedite e accostamenti audaci, suggerendo soluzioni anticonformiste che danno vita alle sue varie linee. Oltre a le Sfere Armillari e Nido dove fili d’oro si accavallano ripetutamente a disegnare uno spazio circolare di assoluto dominio femminile, ecco Linee e punti segmenti d’oro disposti ordinatamente in modo da offrire l’illusione ottica di un loro movimento come moderni macramé all’interno di nuove geometrie di bellezza.; la sorprendente linea Squalo una pinna in oro, orlata di diamanti che emerge dall’intenso azzurro della preziosa radice di zaffiro, come linea di separazione tra i due mari del Salento terra del designer; e OGM un acronimo di nota assonanza per lussuosi oggetti di avveniristica concezione, dove il patrimonio creativo è modificato dalle nuove tecniche di fantasia costruttiva.