100 anni di soddisfazioni
“L’anima di una città risiede nella memoria di alcune persone, che giorno per giorno instancabilmente portano avanti un mestiere, un commercio, una forma di artigianato, nascosti dietro una vetrina, chiusi in un laboratorio sotterraneo o in un appartamento al terzo piano di un palazzo d’epoca.”
Così leggiamo nell’introduzione di “Galleria & Friends”, il recente progetto -curato da Elisabetta Invernici e Alberto Oliva, con il Patrocinio del Comune di Milano e dell’Associazione Salotto di Milano – per valorizzare il grande patrimonio formato dalla rete di quelle Antiche Botteghe Storiche Milanesi di inesauribile valore che proteggono e tramandano -grazie a un tenace e amorevole cambio generazionale- la bellezza di chi ha sempre creduto nella sua forza terapeutica.
Quel saper mantenere viva la fiamma in un mix di modernità e tradizione che, in un gioco edificante di rispetto per le cose ricevute e di curioso atteggiamento verso il nuovo, riesce davvero a raggiungere l’obiettivo di diventare a propria volta eredità ad libitum…
È una mappa virtuosa quella che si snoda nel capoluogo meneghino e che invita -una sorta di garbato dovere verso chi non conosce la storia della cultura milanese- a fare sopralluoghi di pura grazia in questi 30 “santuari” di sentimenti preziosi, di dettagli emotivi, di ricordi intatti.
E i molti incontri, le accattivanti visite guidate, le mostre a tema, i simpatici eventi e tanto altro in programma fanno da corollario alla magnifica mission -che ha visto la sua luce pochi mesi fa al SAVINI (luogo che, con i suoi 151 anni di storia è un’istituzione milanese pari al Duomo e alla Scala e che “illumina” la Galleria Vittorio Emanuele II con immutato ardore)- intrapresa con “spirito di eleganza e senso di appartenenza”.
Le più “visionarie”, quelle comprese nel progetto.
Una in particolar modo, una specialmente, una soprattutto….quella tanto amata da noi.
Si trova in Via Paolo da Cannobio al numero 39, proprio all’ombra del Duomo e nel cuore della città, ed è da cento anni esatti -1919/2019- un punto focale di riferimento per chi ama l’universo della moda a partire da tutti quei piccoli e fondamentali accessori che girano intorno ad essa.
Viganò Alta Moda, presente nella sua famosa sede da un secolo, ammalia e incanta.
Calda l’atmosfera appena varcatone l’ingresso. Il tempo sospeso. Il profumo accogliente.
I cassetti, custodi di invisibili tesori e di indiscussa memoria, si animano aprendosi come le porticine di un orologio a cucù o come le caselle di un ipotetico calendario dell’Avvento. All’interno….perline, bijoux, componenti per realizzare delicati ricami, minutaglie di ogni genere per la gioia di chi ha la passione e il talento di essere artefice di bellezza.
I bancali originali del primo ‘900 supportano espositori contenenti bigiotteria sia d’antan sia contemporanea.
Le Passamanerie d’epoca si affiancano ai nastri attuali e ai rocchetti colorati facendo gara di beltà.
Le vetrine appoggiate allo scricchiolante parquet -quasi una musica- proteggono i monili più pregiati mentre fanno bella vista di sé sugli scaffali “liberi” le collane variopinte dal tratto più spiritoso.
Il dialogo è perfetto, l’assonanza è totale.
“Sguardi nuovi per antiche stanze”, il titolo di una mostra vista da poco a Villa Arconati, distante una manciata di km da Milano. Ecco, qualcosa di simile accade in questa magica bottega.
Dietro i banchi, il fedele -fedelissimo- personale atto a risolvere ogni desiderio di chi abbia bisogno di consigli e di suggerimenti.
Poi….lei, Laura.
Laura Viganò, incarnazione della quarta generazione e fiera testimone della voglia di esserci.
Solare e pragmatica, ha aperto per la prima volta al pubblico l’archivio storico -situato nel magazzino al piano sottostante- in occasione dell’importante compleanno dando così la possibilità di far conoscere la “parte nascosta” di una ricetta vincente.
Un antro affascinante dove la polvere, posata come cipria iridescente, diventa una caratteristica e non un segno di trascuratezza; un labirinto dove gli stretti corridoi traboccano di scatole a loro volta traboccanti di scorte e di giacenze; un luogo dove nulla è perduto e tutto è predisposto a trasformarsi.
Una pietra nera donata con mano gentile a ogni “visitatore” come “ricordo” di un’avventura che dura da 100 anni e che -parole della giovane Laura- “...Carlo Viganò, il fondatore dell’azienda, comprò come primo articolo per avviare la sua attività (…). La leggenda narra che una buona parte si trovasse già all’interno dei cassetti che Carlo rilevò da una più antica merceria, la quale forse rilevò il mobilio da una più antica farmacia….”…..
Quante storie in una storia.
Quante vite in una vita.
Quanti sogni in un sogno.
William Hodding Carter diceva che “Ci sono due cose durature che possiamo lasciare in eredità ai nostri figli: le radici e le ali.”
Pensiamo che riuscire a tenere i piedi per terra per poi staccarsi da essa e volare oltre non disdegnando mai il punto di partenza sia un privilegio e un segno di chi possiede una grande personalità.