Una biografia di Agatha Ruiz de la Prada
Uscito in Spagna già da un anno, con i caratteri Eunsa (Edizioni della Università di Navarra), il libro biografia di Agatha Ruiz de la Prada è stato presentato a Milano, dopo Parigi e Madrid, nello showroom della stilista in via Maroncelli. La scelta della location non è casuale perché permette di entrare nel mondo colorato e variegato di Agatha, così come il libro permette di entrare nella sua vita e nel suo lavoro molto più amplio del suo impegno nella moda.
La stessa autrice Dolors Massot, per sedici anni redattrice di Cultura e Moda del quotidiano spagnolo “ABC” e attualmente direttore del Master in Comunicazione e Tendenze della moda all’Università Internazionale della Catalogna, ha spiegato la genesi del libro e ne ha dato la chiave di lettura, permettendo al pubblico di penetrare ed apprezzare il personaggio Agatha Ruiz della Prada. Il testo ha la freschezza e l’agilità della lunga conversazione. Non può definirsi una biografia, manca della rigidità cronologica propria del genere; ciò non toglie che tre giorni vissuti assieme nella casa madrilena della protagonista, hanno permesso all’autrice di cogliere episodi biografici inediti della stilista spagnola, e affascinanti elementi della sua personalità poco sottolineati dai cronisti “mondani”.
Il libro è strutturato in modo tematico.
Nel primo capitolo l’autrice ripercorre la vita della stilista: le sue origini aristocratiche sconosciute a molti, la sua infanzia, il suo rapporto con i genitori e le sorelle, il suo legame con la movida madrilena e in particolare con Almodovar, l’inizio dei suoi studi a Madrid, le sue opinioni su lusso e colore.
Poi viene affrontato il suo rapporto con i “potenti” del suo Paese : ha vestito vari ministri spagnoli ed è stata presente ai matrimoni dei principi di Spagna, con alcune delle sue mise davvero uniche.
Un altro capitolo è dedicato al colore, così importante nel mondo di Agatha, la quale sostiene che i medici stessi lo prescrivono contro la depressione. Anche l’impianto grafico del testo è giocato sul colore e ci indica che il colore preferito da Agatha è il fuxia. Le sue parole in sala ci rivelano che il suo intento è quello di “agatizzare” la vita, simpatico neologismo appositamente coniato per esprimere una nuova, gioisa, divertente e positiva visione del mondo. “Agatizzare” significa dare colore, i colori di Agatha Ruiz della Prada; e caricare di fantasia, con i soggetti grafici preferiti dalla designer, gli abiti, gli ambienti -in cui si svolge la vita di ognuno di noi- e gli oggetti -quelli quotidiani, dall’ombrello al sofà, ma anche i più distanti dalla quotidianità, come può essere una cassaforte a cui ha recentemente regalato il suo estro.
Successivamente si parla del suo rapporto con l’arte e dell’influenza che questa ha avuto nelle sue creazioni. La Pop Art di Andy Warhol, l’Espressionismo astratto americano e il Surrealismo sono fondamentali nel mondo della designer spagnola.
Infine, l’autrice affida ad un’intervista con Fernando Aguirre, ex direttore della Maison, la rappresentazione professionale ed umana della designer per scoprire al lettore i motivi che hanno reso grande Agatha Ruiz de la Prada e il suo uno dei marchi più famosi e internazionali della moda spagnola.
Ne deriva un ritratto ricco e nello stesso tempo lineare e coerente di una grande lavoratrice, attenta ed interessata alla vita dei suoi collaboratori e dipendenti; personaggio capace di dare vita non solo a fantastiche creazioni, ma imprenditrice dalle notevoli capacità. Sincera e schietta, la stilista ha dichiarato di essere stata assolutamente trasparente con la sua biografa, il personaggio è capace di trasformare un rapporto professionale nel punto di partenza di una amicizia sincera. In sala ha dichiarato di considerare Dolors Massot, parte del suo team di lavoro ed è per questo che la chiama a presentare il libro nei posti dove ritiene opportuno, pronta a riprendere con lei la fatica di scrivere un nuovo libro che potrebbe essere una vera bomba.