In piena ascesa. Ilaria Nistri
Uno sguardo d’insieme definisce la collezione, complice lo spazio, lo showroom, che consente di analizzare i capi uno per uno, ma anche di vederli nel loro insieme come in uno scenario. Pannelli in alto proiettano immagini che poi si ritrovano sulle stampe dei tessuti.
E allora vengono spontanee le domande da porre ad Ilaria Nistri, stilista in piena ascesa nel mondo della moda.
Preferenze dei materiali su cui lavorare?
“Dipende dalla fase di ricerca. Tutti i materiali mi piacciono perché hanno un loro fascino. Il tessuto lo conosco da sempre per ragioni familiari, sono nata a Prato e i miei producono tessuti da varie generazioni. All’interno dell’azienda ho maturato una forte esperienza in questo campo. Ma poi ho scoperto la maglieria e il jersey. Ciò che mi ha coinvolto in modo forte ed ispirato in parte la collezione autunno inverno è stata la pelle strech.”
Di fatto Ilaria inizia il suo lavoro nel campo moda, dopo la laurea in legge, nell ‘azienda di tessuti di famiglia, dove matura una forte conocenza tecnica dei tessuti, dei trattamenti e finissaggi che si rivela prepotentemente nella costruzione dell’abito ed è ben evidenziata nella collezione attuale.
Il tuo lavoro rivela una grande ricerca.
“E’ vero. Innanzitutto sui trattamenti dei tessuti. Per questa collezione sono varie linee di ricerca forte. L’utilizzo dell’alpaca per trame larghe rigorosamente fatte a mano; la seta lavata e trattata con enzimi; la felpa trattata con poliuretano per dargli un aspetto gommoso che la trasforma in pelle. E poi la stampa del tessuto ottenuta con groviglio di fili di seta tinti, pressati sul tessuto per lasciare impresso il loro colore: una stampa quindi mai uguale.”
Le novità sul versante della realizzazione dell’abito?
“Direi innanzitutto la costruzione della spalla. Si tratta di due spalline una interna e una esterna, mondate una sull’altra, incappucciate una sull’altra, che danno vita a forme a volte più scultoree a volte più rotonde. Anche i colli acquistano forme importanti, a cratere, grazie all’imbottitura in ovatta. Ho usato anche le sovrapposizioni per esempio nei cappotti, ma senza intaccarne la silhouette che è rimasta aderente.
Una mia costante preoccupazione è la vestibilità del capo, per questo ho scelto gli intarsi in jersey o di tessuti terchi per giacche e cappotti ton sur ton: in questo modo non si notano, ma danno agio al movimento.”
Nel 2008 Ilaria Nistri viene selezionata da Vogue Italia fra i finalisti del prestigioso concorso “Who is on next” da cui sono emersi i nuovi talenti della moda degli ultimi anni. Nel 2009 nasce la collezione Roque by Ilaria Nistri al suo debutto con la primavera/estate 2010. Una mini-collezione di capi in jersey realizzati con tessuti di altissima qualità a prezzi estremamente competitivi che si affianca alla collezione più di alta gamma come è quella che stiamo commentando con lei .
La collezione, nel suo insieme rivela un filo conduttore, ce lo vuoi spiegare tu stessa?
“Sono i lacci, che servono ad amplificare la silhouette o sono solo un decoro; a volte servono a chiudere la camicia, oppure formano una collana e completano lo scollo di una t-shirt, si trasformano in cintura; cadono liberi; ma sono anche semplici tagli sulla manica o sono lacci tubolari sulle spalle e sul collo per strutturare il capo.”
Il primo impatto è di una certa uniformità nel colore. Ma poi pian piano vengono fuori tante sfumature.
Ci descrivi il tuo percorso di scelta della paletta?
“Il colore da cui sono partita è il rosso della matassa di fili di seta che è servita per tingere alcuni tessuti. Il rosso mi piace sui capi importanti e l’ho utilizzato su cappotti, non mi piace ad esempio per una t-shirt. Poi sono venuti i contrasti, nero rosso e ruggine. La grande ricerca è stata però sul marrone: sono sei sfumature diverse, come il corteccia che vira leggermente al verde, o il marrone con sfumature bordeaux.”