L’ora del lusso
Con l’avvicinarsi del Natale, momento provvidenziale per gli affari delle maison del lusso, l’alta orologeria sogna un ampio spazio sotto l’albero, dopo anni critici o comunque sottotono (da rilevare che, nel comparto in senso lato, sono stati proprio gli orologi di gamma elevata e quelli legati ai brand di moda ad aver retto le sorti del mercato). L’auspicio, in particolare, è che i membri dell’affluent society su scala globale considerino ancora l’orologio l’occasione ideale per un regalo prezioso in cui si capitalizza una quota di investimento in un bene-rifugio, nonché il piacere di possedere un oggetto speciale come la persona che l’ha donato.
Che siano congegni di superba tecnologia oppure sofisticati come gioielli, gli orologi di lusso restano un ambito segno di distinzione e di classe, quasi eclissando la loro funzione primaria di segnatempo. E’ legittimo chiedersi, tuttavia, quando un modello possa veramente definirsi di lusso, poiché in questo concetto entrano vari fattori emozionali e psicologici, elementi connessi allo status-symbol ed al design, oltre al prezzo ed alla provenienza (la Svizzera si conferma leader nella fascia top). E’ questione, in pratica, sia di immagine sia di qualità. Così, se fino a qualche decennio fa la cassa in oro era un indice di esclusività e di prestigio assoluto, oggi un orologio di lusso può anche essere in acciaio, mentre il cinturino ha assunto un ruolo fondamentale nel trasformare l’articolo in un oggetto del desiderio e, per questo, può essere fabbricato nei materiali più disparati. Ciò che conta è il posizionamento della marca e la percezione emozionale che essa riesce a trasmettere ai potenziali clienti.
Possiamo comunque asserire che il non plus ultra nel settore dei segnatempo sono gli eleganti capolavori in serie limitata esaltati da complicanze, cronografi ed altre preziosità. A cominciare dai manufatti prodotti pezzo per pezzo in modo totalmente artigianale, i quali coniugano soluzioni estetiche d’avanguardia a meccanismi di notevole perfezione, prediligendo l’impiego di gemme incastonate (specialmente nelle versioni femminili). Allo stesso tempo, si evolvono i formati delle casse che, secondo le recenti tendenze, si presentano con volumi abbondanti e linee morbide, giocando su quadranti dal formato originale dove i colori risaltano sull’oro o sul platino.
Non perdono il loro appeal nemmeno gli “sperimentali”, che sublimano lo stile nella tecnologia più innovativa, grazie a meccanismi supplementari, funzioni modificate, grandi complicanze come i tourbillon, ingegnosi dispositivi che permettono di cancellare le differenze di marcia dovute all’effetto della gravità sul bilanciere: trionfano, così, sistemi a saltarello, lancette retrograde, gabbie mobili, meccaniche a vista, dinamometri, ecc. Una categoria a sé si sono ritagliati i cronografi da polso, che contano ormai su molti appassionati. In forma classica o sportiva, essi mutuano materiali e congegni dalla tecnologia aerospaziale o dall’alta ingegneria automobilistica, adottando componenti in titanio e alluminio e dotandosi di funzioni telemetriche atte a misurare la distanza tra l’osservatore e una fonte visiva o sonora (ad esempio il fulmine o il tuono). Immutato rimane lo spirito di abbinare all’estetica tradizionale una indubbia solidità.
Anche il fenomeno del vintage ha fatto breccia nel mondo dell’alta orologeria, dove si è conquistato un ricco mercato, fatto di persone sensibili al fascino di detenere pezzi originali o unici, ovvero clienti con valori forti e una cultura in grado di far loro apprezzare certe caratteristiche.
Con queste premesse, non ci resta che augurarci che il Natale 2010 possa segnare una svolta effettiva per l’intero settore del lusso: ben venga l’ottimismo nei pacchetti di Father Christmas!