Un po’ cowboy un po’ conquistatore: l’uomo Pignatelli
Il Museo della Permanente come cornice per la collezione autunno-inverno 2009-’10 di Carlo Pignatelli. Lo scorso 17 gennaio, nella prima delle quattro giornate milanesi dedicate alla Moda Uomo, lo stilista pugliese ha presentato la sua collezione Carlo Pignatelli Outside.
In passerella ha sfilato un uomo decisamente “wild e smart”, i cui tratti richiamano suggestioni made in Usa. Ora, infatti, potrebbe trovarsi sulle cime innevate delle Montagne Rocciose, un attimo dopo tra i pascoli del Montana; potrebbe andare tra le spaccature del Grand Canyon come sedersi ai tavoli da gioco dei casinò di Las Vegas. Anche in questa sfilata, come in altre viste in questi giorni nella città della moda, sembra tornare ad affacciarsi il sogno americano, rappresentato da un lui che si mostra rude, coraggioso e a volte un po’ spaccone. Un cowboy contemporaneo, che ama frequentare i night clubs, ma anche cavalcare in spazi sconfinati e terre selvagge.
L’uomo Pignatelli è “di giorno cowboy e di sera anfitrione”: adotta un look virile ma che lascia spazio a tocchi di eccentricità, presentati come espressione di carattere e sicurezza. (Certo, davanti a giacche pitonate o lunghe code di volpe che scendono dai cappelli, viene da chiedersi se incontreranno davvero il gusto dell’uomo italiano). Non porta la cravatta, ma un sottile laccio in cuoio con ferma-nodo e pendenti in oro. Calza stivali da ranger in vitello invecchiato e giacche in tweed donegal su jeans nappati.
Si muove disinvoltamente dentro ad ampi cappotti in volpe – che richiamano Buffalo Bill – come in giacche allungate con i particolari in velluto alla Teddyboys. Indossa pantaloni in suede come Long-Johns aderentissimi, a slanciare la figura, che entrano nei camperos in rettile con i puntali in metallo sbalzato. La palette ha toni caldi: sabbia, tabacco ed ebano e tonalità mostarda, vinaccia e rubino. E quando arriva la sera, si veste con le tonalità dell’oro: sfilano così camicie e tuxedo che brillano per i riflessi del lamè.