Un mostra al Met di NY
Le epoche passate, ma anche il presente, non hanno prestato sufficiente attenzione alle donne che hanno operato nel campo della moda. Eppure, molte di loro hanno segnato una svolta nuova e decisiva nell’approccio alla costruzione dell’abito femminile dimostrandosi fortemente innovative; talvolta hanno rivoluzionato i canoni tecnici e molto spesso quelli estetici; si sono dimostrate creatrici coraggiose di nuovi modi di vestire; hanno saputo intuire la nuova presenza della donna nella società e su questa intuizione hanno anticipato stili nuovi e forme estetiche adatte ai tempi.
Ci ha pensato il MET (Metropolitan Musum of Art) che attraverso una delle sue sezioni, il Costume Institute, ha annunciato una prossima mostra con cui intende raccontare l’eredità artistica, delle sarte e couturier che hanno lasciato un segno duraturo nella storia della Moda, insieme a personaggi dimenticati, e a voci nuove.
La mostra, aperta al pubblico dal 7 dicembre 2023 al 3 marzo 2024, porta un titolo significativo “Women Dressing Women” è organizzata da Melissa Huber, Associate Curator The Costume Institute, e Karen Van Godtsenhoven co-curatrice ospite.
Un evento -ha affermato Mellissa Huber,che “offrirà l’opportunità di confrontarci con le storie critiche di designer donne innovatrici, che hanno tutte avuto un ruolo fondamentale nella concezione della moda come la conosciamo oggi”. D’altro canto, ha sottolineato Karen Van Godtsenhoven definendo l’obiettivo della mostra: “Il filo conduttore tra diverse generazioni di donne professioniste rivela come le generazioni successive hanno costruito e ampliato l’eredità dei loro predecessori…. Riflettendo sui dialoghi intergenerazionali……miriamo a offrire un punto di vista contemporaneo, stimolando ulteriormente la conversazione tra pubblico e studiosi”.
Attingendo ai capi in possesso negli archivi del Costume Institute, la mostra seguirà l’evolversi significativo della presenza femminile nel mondo della moda -dagli inizi del ‘900 agli anni 70 e fino ai nostri giorni- passando dal ruolo di sarta, a quello di couturier, e poi di stilista, infine a quello di imprenditrice alla guida di case di produzione di moda.
Saranno 8o capi, oltre accessori e oggetti, che tracceranno la storia di settanta creatrici. Jeanne Lanvin esempio del passaggio da modista -aveva di fatto iniziato la sua carriera confezionando cappelli- a stilista, ma anche imprenditrice che fonda la maison più antica ancora oggi operante; Elsa Schiaparelli con le sue visionarie creazioni ispirate all’arte surrealista, attraverso cui la donna elegante e sofisticata dei suoi tempi dimostrava di poter rompere tutte le convenzioni; Madame Grès colei che insegna a tutte le generazioni future a creare l’abito drappeggiandolo sul manichino o direttamente sul corpo eliminando così cuciture e pence; Madame Vionnet insegna ai couturier e stilisti del suo tempo e a quelli che li seguiranno il taglio a sbieco dei tessuti ponendo fine definitivamente all’epoca del corsetto; Hariette Nigerin Fortuny creatrice, assieme al marito Mariano Fortuny dell’abito Delphos, passato alla storia con la paternità del solo Mariano Fortuny; Coco Chanel rivoluzionaria stilista imprenditrice che ha scandalizzato il suo tempo osando usare tessuti maschili per capi femminili, segna ancora l’eleganza di oggi tra l’altro con il suo imitatissimo petite robe noir, colei che ha “democratizzato” gli accessori lanciando l’uso di gioielli finti: sono alcuni nomi famosi del passato presenti nella mostra. La minimalista Rei Kawakubo fondatrice del marchio Comme des Garçons che stagione dopo stagione lancia la sua personale sfida agli stereotipi di femminilità, rompe i canoni della moda e cambia le regole di portabilità; Vivienne Westwood la Madrina del Punk, con il suo stile stravagante e provocatorio; Miuccia Prada stilista, imprenditrice; la giovane Simone Rocha tanto osannata come una delle più talentuose stiliste dell’attuale fashion system sono invece alcuni dei nomi rappresentativi della contemporaneità. Non mancheranno poi riferimenti a volti dimenticati o a nuove realtà.
La mostra si svolge come su quattro tempi con cui sarà possibile anche seguire non solo l’evolversi della “carriera” della donna all’interno dell’universo della moda, ma anche il parallelo evolversi della presenza femminile nella società.