5° Pitti W_Woman
Quinta edizione di Pitti W_Woman Precollection, il salone-evento di Pitti Immagine dedicato alle collezioni donna, in contemporanea a Pitti Uomo 77. Negli spazi della Dogana di via Valfonda 70 marchi internazionali hanno presentato le pre-collezioni per l’autunno/inverno 2010-2011. In onore del special guest Giles Deacon due abiti del designer accolgono il visitatore.
La manifestazione non convince ancora del tutto. L’esposizione, pur con alcune punte interessanti, non sembra significativa per le anticipazioni delle collezioni della stagione successiva. Forse la si deve guardare in modo diverso, non come anticipazioni di tendenze e di offerte, ma come “una piattaforma ideale per presentare in anticipo, ai top buyer internazionali presenti a Firenze, progetti donna innovativi e marchi dalle grandi potenzialità” come afferma Agostino Poletto, vice-direttore generale di Pitti Immagine; insomma bisogna accostarsi alla fiera come una fucina di ricerca e di progetti specifici. Forse avrebbe bisogno di non essere contaminata da altre offerte che distolgono attenzione. Per esempio lo spazio dedicato alle fragranze disperde unitarietà all’offerta.
Più interessante, ma anche questo progetto va visto nella sua ottica specifica cioè come ambito di ricerca, la performance di Gentucca Bini, by gentucca bini. Si tratta di un progetto di prêt à porter dedicato al rethinking di abiti già esistenti. Dieci capi provenienti da importanti fashion store internazionali appaiono rivisitati dalla stilista. Pur senza averci emozionato in modo particolare, l’allestimento e la performance ci è sembrato, in un momento di crisi, un invito a riutilizzare con interventi attuali, ciò che già si possiede nell’armadio; rimettere mano a un capo del passato e dargli valore attuale rendendolo più al passo con le tendeze. Non a caso gli stylist e le sarte di by gentucca bini, muniti di macchine da cucire fili e bottoni, hanno realizzato interventi immediati sugli abiti degli ospiti, per dimostrare che l’operazione è possibile su capi di collezioni di grandi stilisti che vengono rinnovati e rietichettati con il marchio by Gentucca Bini mantenendo anche l’etichetta originale, ma anche appunto su ciò che si ha nel guardaroba.
Poco attraente l’area “Vintage for Pitti W”, il progetto dedicato all’universo del vintage realizzato in collaborazione con A.N.G.E.L.O. Vintage Palace. Presenti alcuni dei migliori operatori di moda vintage, con le loro collezioni di vintage couture, accessori, gioielli e foulard griffati. L’allestimento dell’edizione precedente alla Stazione Leopolda ci era sembrata più pertinente, sia perché in questo modo era manifestazione che non contaminava il contenuto di Pitti W, sia per l’estensione delle proposte forse eccessive nell’edizione precedente, ma scarse per numero di rappresentati e quantità di oggetti nell’attuale.
Interessante la novità di portare a Pitti W i gioielli invece la sezione dedicata ai gioielli e quei designer giovani o meno che si distinguono per la ricerca stilistica in campi vari, e cioè le collezioni di Banci Gioielli Prezioso vere costruzioni architettirniche per gioielli di autore, Carta e Costura di Alessandra Carta, Giòsa per la lavorazione artigianale delle borse di coccodrillo, il napoletano Leopoldo Giordano con le sue scarpe, le avanguardie delle romane Alessandra Cappiello e Rita Mazzeo per Morfosis, Nanà Firenze.