Bolero
Il bolero o bolerino è un giacchino corto con maniche lunghe e aderenti, senza bottoni, priva di collo, con bordi arrotondati e spesso ornati da guarnizioni e nappine. Tradizionalmente è realizzato a maglia e per la stagione estiva può essere senza maniche. Generalmente, un bolero è sagomato come un corpetto ma non raggiunge mai il punto vita. Proprio per questo, copre una porzione di torso minore di un gilet o di un cardigan ed è normalmente indossato come parte di un abbigliamento più completo, insieme ad una maglia o un top.
Esistono anche boleri adatti a circostanze più formali, benché dal design molto simile a quelli classici. Si tratta di giacche o pellicce più corte del normale, che coprono dalle spalle a metà busto, e spesso rappresentano un’alternativa alla stola o allo scialle.
Niente a che vedere con i soliti coprispalle, i bolerini che faranno da corollario all’ abito delle nozze, saranno delle stupende creazioni in pizzo o chiffon con delle piccole ruches o dettagli ricamati che, durante la danza del dopo cerimonia, fluttueranno in modo elegante.
Il termine spagnolo “bolero” infatti originariamente significa “ballerino“, in riferimento alla danza tipica spagnola nata alle fine del XVIII secolo e caratterizzata da un tempo in ¾ e un ritmo netto, spesso scandito da tamburi. Oggi questa danza è ricordata grazie a Ravel, importante compositore e pianista francese.
Il bolero composto da Maurice Ravel nel 1928 è una musica, di 340 battute circa, per balletto, divenuto noto anche come pezzo concertistico. È sicuramente il bolero più celebre mai composto, nonché l’opera più popolare del compositore.
La composizione fu commissionata da parte di Ida Rubinstein, una ballerina russa. Ravel non ne voleva più sapere di balletti dopo che aveva rotto con il mostro sacro dell’epoca in tema di balletti, quel Sergej Diaghilev che imperava a Parigi in quegli anni come direttore artistico nonché fondatore dei famosi Ballets Russes. Ma cedette alle insistenze della Rubistein e decise di orchestrare un pezzo del compositore spagnolo Isaac Albéniz, il componimento per pianoforte Iberia per un balletto. Arrivò presto però la notizia che gli eredi del grande compositore spagnolo non avevano acconsentito a nessuna trascrizione di pezzi del maestro anche perché la partitura della Iberia era già stata orchestrata dal maestro Enrique Fernàndez Arbòs. Fu a questo punto che Ravel, non scoraggiandosi, prese l’iniziativa di comporre ex novo un pezzo a tempo di bolero, scegliendo dunque un brano dal carattere tipicamente spagnolo.
Il Bolero andò in scena all’Opéra di Parigi il 22 novembre 1928, diretto da Walter Straram con le coreografie di Bronislava Nijinska. Il balletto, pur molto innovativo e provocatorio, ottenne un clamoroso successo. La prima esecuzione come brano concertistico avvenne invece l’11 gennaio 1930 e fu eseguita sotto la direzione dello stesso Ravel.
Il balletto originale è una sorta di ballo rituale durante il quale una donna danza seducente su un tavolo, mentre un gruppo di uomini si avvicinano a lei sempre più, con il crescere della musica.