Sergio Colantuoni e il suo “CUBO” alla moda
Anche quest’anno, Pitti Immagine ha riproposto l’appuntamento milanese di “Moda Prima”: dal 28 novembre al 30 novembre, nello spazio di Fiera Milano City, buyer ed addetti al settore hanno potuto avvicinarsi alle nuove tendenze per l’autunno inverno 2010- 2011.
Appena varcati i cancelli, l’installazione fashion cube permetteva l’immediata immersione nei colori, nei tessuti e nelle linee che domineranno le vetrine dell’anno prossimo. Si tratta di un’installazione circolare che coinvolge gli osservatori in un’esperienza sensoriale completa: la vista delle stoffe, il profumo inebriante, le luci soffuse e al tempo stesso colorate e l’armoniosa disposizione scenografica dei capi visti da Sergio Colantuoni come i punti focali dei nuovi trend.
Gli spazi erano 5: in senso orario, il monocolore “useful”, l’etnico “sauvage”, lo speziato e rustico “wood”, l’orientaleggiante “pottery” e il montano “edelweiss”.
“Useful”
richiama il concetto di funzionalità, parola chiave di questa parte del cubo in quanto i capi, nelle diverse tonalità del blu, in cotone lane e denim, sono caratterizzati da forme classiche e da lavoro, combinati in modo elegante e pratico.
Proseguendo, si passa dalla sobrietà del “blu” alla eccentricità sfarzosa del “selvaggio”. La reminiscenza delle terre indiane, richiamata da un narghilé e da rappresentazioni di divinità indù, si riscontra nei colori pervinca, melanzana, celeste e bianco alternati da strass, ricche stampe e decori. L’atmosfera è caricata dalla presenza di un rivestimento animalier del grosso mobile che racchiude questo ondo colorato (spicca infatti il fuxia di una pelliccia) e caleidoscopico.
Accolti da un profumo di sottobosco e resina, “entriamo” in un armadio di legno grezzo che contrasta con la finezza degli indumenti che contiene (in prevalenza pantaloni). Sugli appendiabiti, fanno bella mostra di sé lane tricot, maglie jacquard, pellicce e molti capi in velluto a coste. I colori beige, marrone, malva e petrolio concorrono anch’essi a ricreare l’atmosfera boschiva.
Il nero, il bianco e il grigio dominano, invece lo spazio dedicato a “pottery”: i manichini, infatti, sono disposti in modo tale da richiamare i grafismi minuziosi e preziosi delle ceramiche raku e le stampe dei capi ricordavano anch’esse le linee degli ideogrammi giapponesi.
La nuance che colpisce maggiormente l’osservatore è il nero dei vestiti e dei corpi lucidi, ma un occhio attento non può non soffermarsi su alcuni dettagli “azzardati”: l’accostamento di righe e animalier e la scelta di collant bianchi con spessi “zig zag” neri.
Termina il viaggio attraverso le prossime tendenze “edelweiss” con l’aprirsi di un panorama montano d’alberi, piatti appesi che ricordano l’interno di un rifugio ad alta quota, aquile intagliate nel legno e cucù. Diversamente dai precedenti spazi, qui la scena presenta un unico capo: un leggero montone, dal taglio innovativo con cuciture in rilievo, impreziosito da numerose spille cartacee dei simboli classici della montagna e da quattro cinture che si stringono in vita. Il curatore prende ispirazione dal Tirolo e si concentra, quindi, su verdi e marroni, cuoio e pellame, stringhe e lacci.
La manifestazione prevedeva, infine, più di 70 espositori che presentavano ad un pubblico internazionale le loro collezioni, tra le quali il noto stylist e designer Colantuoni ha selezionato gli highlights del fashion cube.