Ancora sull’eleganza
Seguire la moda oggi ed essere eleganti necessita di un grande senso critico: gli stampati a grandi fiori; i maculati; le reti, i pizzi e le trasparenze; le riproduzioni delle foreste sui tessuti; i corpini a imitazione guêpière; l’intimo che diventa abito; le calze ricamate, stampate; il jeans impreziosito da cristalli, la cintura sempre più bassa ecc. sono capi “a rischio”. Alcuni assolutamente riprovevoli; altri potranno essere presi in considerazione solo dopo aver chiesto con umiltà consiglio.La moda ha bisogno di apparire, di esibire se stessa.
Non così l’eleganza che rifugge l’ostentazione. Essere eleganti è passare inosservati, ed essere ricordati per la propria discrezione. L’eleganza è naturale, inconsapevole: chi la possiede non ne parla, chi è elegante non è preoccupato di ciò che porta. Per portare con eleganza un cappello bisogna dimenticarsi di portare un cappello; per portare senza ostentazione un bel gioiello, bisogna che esso sia considerato un oggetto bello, che adorna, non il segno del proprio valore economico o sociale. Bisogna dimenticarsi di possederlo.
L’eleganza non la si può spiegare. Come per la bellezza: la si può solo mostrare.
Non è codificabile. Non si può elaborare un prontuario a cui ricorrere in casi di incertezza; la persona elegante sa trovare in se stessa il modo di comportarsi o di vestirsi. E’ però un piccolo codice personale mantenuto vivo dall’esperienza, il ricordo, la tradizione personale; alimentato dall’interiore percezione del bello, dall’abitudine personale a gustare il bello. Un piccolo codice, che ogni giorno con misura va rinnovato; non è elegante chi veste sempre allo stesso modo, ripete sempre gli stessi gesti, si comporta sempre allo stesso modo, ma chi nella nuova circostanza sa trovare il modo nuovo di comportarsi, rinnovarsi. L’eleganza si muove quindi tra ritmo tradizionale e tensione del nuovo.
Nel vestire, l’eleganza ha come presupposto che l’abito
risponde all’età, alla personalità, conformazione fisica di chi lo indossa, ed inoltre è in armonia con il luogo e la circostanza in cui viene indossato. Si svela poi attraverso i dettagli; è la somma di pochi piccoli particolari: un gioiello, una cintura, le scarpe o la borsa; la pettinatura, ecc.
Essere “alla moda” non è sempre elegante. Spesso la moda è un fattore di…ineleganza se non è filtrata da criteri estetici personali: quel deposito di modi di essere, di presentarsi, di agire, di muoversi, di vestirsi che hanno dato luogo in ognuno a uno stile personale.
Se ciò che è di moda è di per se elegante, anche chi non ha stile corre pochi pericoli.. Ma se la moda di per sé non lo è, è molto facile cadere nel volgare.
Seguire la moda oggi ed essere eleganti necessita di un grande senso critico: gli stampati a grandi fiori; il maculato o le riproduzioni di scaglie di lucertole e serpenti; le reti, i pizzi e le trasparenze; le riproduzioni delle foreste sui tessuti; i corpini a imitazione guêpière,; l’intimo che diventa abito; le calze lavorate, ricamate, stampate; la cintura sempre più bassa che lascia libero il ventre, “anche gravido” ecc. sono tutti elementi che necessitano una forte valutazione critica perché sono, possono essere essi stessi ineleganti, se non volgari.
Chi ha stile si mantiene lontano da tutto ciò, e prenderà di questa modernità un particolare piccolo, che non stona con la propria personalità, età e situazione sociale. Magari prima di farlo saprà con umiltà chiedere consiglio.