Bikkembergs e la sua “Sport Couture”
Anche Dirk passa alla moda etica. Lo fa organizzando una sfilata spettacolo per un pubblico più vasto. Non solo buyers, giornalisti e celebrities, ma chiunque abbia acquistato un biglietto sul sito ww.bikkembergs.com, facendo una donazione di almeno 11 euro (perché non 10?) devoluta alla fondazione IFOM (Istituto FIRC –Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro- di Oncologia molecolare). In questa operazione di solidarietà si schiera con Bikkembergs, la Piattaforma Sistema Formativo Moda, un organismo rappresentativo delle più importanti scuole di moda di Milano e della Lombardia.
Tra il pubblico, e pensiamo non solo con una motivazione solidale, tanti cadetti della scuola Militare di Corso Italia in uniforme di gala e tanti militari. D’altra parte la sfilata è ospite in casa loro ed era giusto che si godessero lo spettacolo.
Lo stilista belga racconta ampiamente l’origine di questa sua collezione che anziché di calcio, ci parla di sci. L’occasione è la campagna pubblicitaria del 2010 scattata sulle Ande Cilene in condizioni climatiche estreme. Da lì nasce l’idea di sfruttare l’esperienza del vivere in quelle condizioni, per creare capi adatti alle quote più alte con nuovi standard di confort.
Bikkembergs si mescola ai ragazzi che sfilano. Assieme presentano i suoi capi che vogliono rendere il guardaroba maschile informale, sportivo, agile, ma fashion. Non per nulla ha chiamato Sport Couture la sua linea.
Ma in questo intento non tutto è condivisibile, specialmente per i completi che vogliono essere più formali. Perché il tema del pantalone di jersey, pur sempre una tuta con coulisse anche se ben tagliata e in materiale di lusso, viene ripetuto persino come completamento dello smoking.
Più opportune le altre outfit che rimangono più chiaramente nell’ambito dello sport. I giubbotti sono imbottiti e come le maglie presentano intarsi di pelle che ricordano i rinforzi delle tenute dei giocatori di rugby. Il cashmere, la seta, il mohair, la maglieria in genere scolpisce i corpi atletici, è chiaramente sottile ma caldissima; dai bei colori, tra cui prevale il rosso corallo e il celeste. I cappotti, i giacconi e il trench immacolato e luminoso sono di foggia classica e ben costruiti. Non mancano i pezzi in pelle, pantaloni rinforzati, quelli utili per andare in moto, cappotto o chiodo. Il tuxedo è scuro, ma può presentare revers e fodera bianca.
Tra i temi ripetuti il gilet rivisitato, senza bottoni, avanti di stoffa, dietro lana.
Le scarpe sono quelle dell’alpinismo, tipo trekking, ma dai colori accesi; stivali con allacciatura posteriore e lacci colorati; altre sono delle pantofole riposanti dopo una estenuante competizione. Le borse hanno decori di corde per alpinisti, sono capienti e con tasche. Guanti da sci e cappello con visiera completano l’abbigliamento d’alta quota dell’uomo Bikkembergs.
Dirk Bikkembergs si ripete, anche il suo nome scritto per esteso o con le semplici iniziali sulle T-shirt, sui maglioni o sulle borse.