L’artista di Paolo Gerani
A prima vista avremmo detto che si trattava di un emigrante che affronta con la sua vecchia valigia il viaggio verso terre sconosciute: quell’ immagine che ci ha commosso nel film Titanic. Poi notiamo che l’uomo Iceberg della prossima stagione anche se un po’ trasandato – barba lunga, capelli in disordine, jeans usurato – è negligentemente accurato nel suo abbigliamento, quasi raffinato.
Icona della collezione potrebbe essere l’outfit costituito da pantalone bianco, cardigan bianco con trecce cappotto leggero e corto dal taglio raffinatissimo, elegante foulard stampato blu e bordeaux.
L’ispirazione di Paolo Gerani deve avere altra fonte. Dal momento che ci ha abituati ai suoi excursus nel campo pittorico, ripensandoci capiamo. Si tratta di pittori!!! Ed è lo stesso Gerani a spiegare che si è ispirato agli artisti di Montmatre. In efetti i disegni sulle t-shirt fanno pensare a Jean Dubuffet e alla “Compagnie de l’art brut” degli artisti “loro malgrado”. Per accentuare l’ispirazione bohemienne, i modelli portano la coppola parigina. Ma non disdegnano il cappello più formale e persino l’aristocratica inglesissima bombetta, portata in modo molto négligé. Evidentemente, già in altre collezioni Iceberg il cappello era stato protagonista, Paolo Gerani ha deciso che questo accessorio deve tornare prepotentemente sulla testa degli uomini, anche dei giovani.
La collezione è ricca e comunque si fa ammirare. Molti i contrasti. Dall’abbigliamento trasandato a quello curatissimo quasi da dandy: pantaloni chiari, pullover grigio celeste, giacca sfoderata chiara, lunga sciarpa attorno al collo di un celeste più intenso, elegantissima borsa da viaggio per trasportare un plaid, cappello. L’elemento più ripetuto? Il gilet, portato su una T-shirt fantasia, o bianca, vezzosamente ricamato con un fiore.
Accanto a giacche destrutturate, cappotti con spalle costruite e dalla lunghezza misurata. Le giacche sono sia lunghe che corte. Anche la lunghezza dei pantaloni è doppia, corti o lunghi da portare negli anfibi che sono le scarpe più utilizzate dal nostro pittore.
Protagonista della collezione è la maglia in cashmere sporcata e sovra tinta; a tricot, con effetto retrò, distrutta da numerosi trattamenti. Anche i giubbetti in pelle hanno effetti vari ottenuti da trattamenti. Cardigan lunghissimi, accanto ad altri corti e over, pullover dalle foggie svariate, leggerissimi e con il bordo dal taglio asimmetrico, lunghi e a bande coloratissime, sobriamente grigi, o di un bel verde petrolio. Un cardigan/gilet con bordo in contrasto sotto le giacche; bello e ben costruito color biscotto portato con sopra un giubotto in pelle o in verde da portare sotto la giacca del completo e un bel foulard a stampa.
Alcuni dettagli: il romantico bocciolo di rosa appuntato sul taschino della giacca o sui revers; al collo il foulard stampato che mantiene elegantemente la coerenza cromatica con la giacca o con il cardigan, la camicia o il capospalla; tante sciarpe anche coloratissime, sicuramente lunghe.