Attraverso lo specchio. Alice dallo schermo alla moda
Dal 5 marzo nelle sale cinematografiche è in scena l’ultimo attesissimo film di Tim Burton “Alice nel Paese delle Meraviglie“, ma possiamo dire che la comparsa sullo schermo di una delle più curiose e adorabili protagoniste della letteratura per l’infanzia è stata ampiamente anticipata dalle tendenze moda e dalle passerelle per la primavera-estate 2010.
Le vetrine dei department store Printemps di Parigi hanno scelto allestimenti tratti dal film. La collezione donna di Donatella Versace dichiaratamente ispirata all’universo di Alice, propone stampe con carte da gioco o l’orologio da taschino della Lepre Marzolina. Swarovski ha ideato una linea di gioielli contraddistinta da pendenti a forma di coniglio, cuore, tazza da tè, chiave magica o fiore animato. Si passa dal tulle e i pizzi di Collette Dinnigan e dal romanticismo ironico e fiabesco di Antonio Marras alla versione gotica di Gareth Pugh, non necessariamente la più vicina e compatibile con il mondo della meraviglia secondo Tim Burton.
Burton attraverso le sue pellicole, ha sempre raccontato il lato dark delle favole, ma con una capacità poetica come in “Edward mani di forbice” o “La sposa cadavere” che dimostra un uso geniale e sapiente della logica del paradosso, come concetto assolutamente riassuntivo del mondo contemporaneo. Se oggettivamente non viviamo nel migliore dei mondi possibili perché non ricreare, almeno sullo schermo, il paese che non c’è, il Paese delle Meraviglie? Il soggetto di “Alice in Wonderland” ha sempre attratto la fantasia e la creatività eccentrica del regista. L’ufficio londinese di Tim Burton, a sua volta autore di disegni e tavole a monte delle sue produzioni cinematografiche, ma anche a corredo di testi e pubblicazioni, è appartenuto ad Arthur Rackham, famoso illustratore inglese del periodo vittoriano e autore delle illustrazioni per l’edizione del 1907 di “Le Avventure di Alice nel paese delle meraviglie” di Charles Lutwidge Dodgson alias Lewis Carroll.
Gli elementi per una pellicola ad alto contenuto fashion ci sono tutti. Dalla giovane protagonista Mia “˜Alice’ Wasikowska vestita dalla pluripremiata costumista Colleen Atwood, vincitrice di due oscar per “Chicago” nel 2003 e “Memorie di una geisha” nel 2006, ad Anne Hathaway sfuggita al “Diavolo che veste Prada” e trasformata da Burton in algida Regina Bianca. Helena Bonham Carter, Regina Rossa viziata e capricciosa, con vezzosi dettagli a cuore persino sulla suola delle scarpette è degna di uno scatto in pieno stile La Chapelle mentre Tom Binns, designer di gioielli per il film, ha creato una linea di piccole serrature che divengono anelli e ciondoli, orecchini che riproducono il sorriso dello Stregatto, collane e bracciali con charms a forma di tazze, teiere e piattini (chi ha detto, che ogni giorno, non possa essere un non-compleanno da festeggiare?).
Tutto è possibile in un mondo dove il protagonista maschile è il Cappellaio Matto. Siamo tutte piuttosto curiose di vedere Johnny Depp vestire i panni del personaggio per cui il tempo è eternamente fermo all’ora del t蔦 magari vorremmo che quel tempo fosse fermo anche per noi “Attraverso lo specchio”. Alzi la mano chi non vorrebbe essere Alice”¦