E’ nata una stella!
Per il terzo anno consecutivo fa il suo ingresso sulle passerelle parigine del prêt-à-porter un nome destinato a lasciare una forte impronta nella storia della moda contemporanea. Stiamo parlando di Manish Arora, stilista indiano che ha debuttato circa tredici anni fa con il marchio che prende il suo nome e che ha fatto conoscere al mondo, attraverso la partecipazione alle più importanti rassegne di moda esistenti, la sua visione e il suo concetto di stile. Hong Kong, Nuova Delhi, Miami, Londra ed infine Parigi hanno accolto e lanciato sulla scena del fashion system un astro nascente, che non smette di stupirci con proposte incredibilmente innovative per il mix di forme, colori e tessuti.
Le creazioni degli anni precedenti sono state accostate, per l’ispirazione, all’Art Decò, movimento nato alla fine degli anni ’20 del secolo scorso in occasione dell’Esposizione internazionale delle arti decorative moderne, tenutasi a Parigi nel 1925. Tale corrente fu trasversale a diverse discipline artistiche, dall’architettura, alla pittura all’arredamento e si basò sull’uso di nuovi materiali, quali l’alluminio, l’acciaio, il legno e la pelle e sull’impiego di nuove forme decorative, curve, raggi, zig zag e scacchi. Insomma, un nuovo modo di fare arte, sulla scia delle avanguardie che contrassegnarono la scena dei primi decenni del “˜900.
La collezione per il prossimo autunno/inverno proposta sulle passerelle parigine da Manish Arora ci riporta da un lato a richiami prettamente futuristici, dall’altro alle indimenticabili tele di Gustav Klimt.
Abiti dai colori accesi, verde, fucsia, giallo, arancio, blu, impreziositi da lavorazioni sapientemente studiate per adattarsi a forme geometriche che conferiscono forza e dinamicità alle figure, si alternano a proposte decisamente più dirompenti, dai toni più scuri, accostati a luminosi materiali, che mettono in scena una donna quasi spaziale, il tutto accentuato dall’uso di parrucche blu fosforescenti.
Le ultime proposte a sfilare in passerella sono caratterizzate da particolari trame che, unite all’attenta selezione dei colori e dei disegni, ci riportano alle complesse tele di Klimt, un vortice di forme sinuose e mosaici coloratissimi che rendono i corpi ritratti figure quasi fluttuanti.
È innegabile quanto la connessione fra arte e moda, argomento per il quale accademici e addetti al settore hanno dato vita ad una serie infinita di querelle e interrogativi, sia riscontrabile nelle creazioni di Manish Arora. Lo stilista indiano è stato in grado di operare una vera e propria spettacolarizzazione della moda; la sua non è stata una semplice sfilata, un succedersi di abiti pensati per soddisfare le esigenze di un vasto pubblico femminile, ma piuttosto un trionfo di creatività e un palcoscenico su cui il verbo “osare” la fa da padrone.
La moda è di sicuro una grande industria, progettata per permettere ad ogni donna di esprimere se stessa anche attraverso ciò che indossa, da qui il vincolo per gli stilisti di creare proposte che siano portabili e accessibili. Ma la moda è anche una forma d’arte, è espressione di estro e creatività, è uno spettacolo di forme e colori che il designer concede a se stesso e al suo pubblico. Quindi, se anche le proposte del nostro Manish non risultano consone ad un abbigliamento quotidiano e tradizionale, siamo felici di riscontrare che talvolta la pura creatività possa esplodere senza tener conto del contesto sociale ed economico di riferimento.