Modelle sì, supermagre no
“Modelle sì, supermagre no: quando la moda valorizza il corpo e la persona” Convegno promosso da Fashion for good presso la sede di AltaRoma, nel primo giorno delle sfilate romane il 27 gennaio ’07. Il tema a dibattito: la moda di fronte al problema dell’anoressia. Ha visto la partecipazione di Giovanna Melandri Ministro per le Politiche GiovaniliLa moda non è sotto accusa.
Però è un dato certo che tra le ragazze interessate alla professione di mannequin, la percentuale dei soggetti a rischio di anoressia è elevata. Lo hanno sostenuto Luca De Silvio direttore generale della Crimson azienda produttrice della linea Annapura e Francesca Ambrosetti titolale dell’agenzia di modelle Zoe durante il convegno di Fashion for Good www.fashionforgood.org “Modelle sì, supermagre no: quando la moda valorizza il corpo e la persona” presso la sede di AltaRoma, nel primo giorno delle sfilate romane il 27 gennaio ’07.
La moda può essere un veicolo importante per messaggi positivi e per contribuire alla soluzione di un problema più complesso le cui origini sono di carattere psicologico. Si tratta di una malattia del nostro tempo, dalle dimensioni sociali, culturali ed estetiche. “Abbiamo chiesto aiuto al mondo della moda – ha ribadito Giovanna Melandri ministro per le Politiche giovanili – non per creare dei limiti alla libertà creativa dei singoli stilisti ma per provare ad affrontare il problema in modo diverso”. E così nel corso del convegno sono emerse alcune indicazioni pratiche. Ad esempio,un maggiore collegamento tra le agenzie di modelle e i medici specializzati in disturbi alimentari, e il fatto che i medici stessi potrebbero fornire una formazione specifica ai titolari di agenzie di modelle
in modo da dare gli strumenti per poter riconoscere alcuni dei sintomi della malattia nelle candidate mannequin.
Maria Pia Garavaglia, vicesindaco di Roma con delega alla moda, ha sottolineato che la moda può essere un potente faro su questa problematica e che gli appuntamenti su moda ed etica di Fashion for Good sono occasioni da non perdere per riflettere su tematiche che hanno bisogno di tempo per farsi strada.
Chiara Sole, presidente di Mondo Sole, associazione che si occupa di anoressia, ha sottolineato che questo disagio è spesso originato da un grave problema di comunicazione tra generazioni. Sono dinamiche complesse dove in generale si riscontra la presenza di una madre troppo possessiva e di padri assenti. Insomma l’emulazione nelle giovani di modelli estremi rivela un vuoto di valori e un’assenza della famiglia, ha lamentato il sarto d’alta moda Lorenzo Riva, che per altro ha fatto notare che la scelta delle modelle è a carico delle agenzie. C’è da augurarsi che anche le agenzie sottoscrivano il Manifesto nazionale di autoregolamentazione della Moda italiana contro l’anoressia, firmato dal Ministero per le Politiche giovanili, Alta Roma e Camera Nazionale della Moda italiana lo scorso 22 dicembre.
La moda, la pubblicità ed anche la Televisione fanno la loro parte offrendo immagini del mito della magrezza estrema e della bellezza “a tutti i costi”. . “Con il corpo umano – ha ribadito Giancarlo Polenghi di Fashion for Good – non si può fare tutto. Il corpo è per la persona e la persona umana è il bene più grande al quale la moda può offrire le sue risorse di creatività, di fantasia, di espressione, e di libertà.”
Il convegno che ha avuto momenti di dibattito acceso e anche contraddittorio, ha visto la presenza tra gli altri di Ettore Bilotta, Alexandra Fede, Osvaldo Testa, Luca Litrico, Bruno Piattelli, Susanna Liso, Patrizia Pieroni, Sergio Valente.
Stefano Dominella ha ringraziato tutti della presenza e ha ribadito che il mondo della moda non poteva rendersi sordo di fronte ad un problema tanto grave.