Come comunicare se stesse?
L’eleganza, come la personalità, è innata, propria di ognuna. Ma il gusto si può migliorare: conoscendosi, capendo quale colore ci valorizza, potenziando le nostre caratteristiche più belle con il vestito, gli accessori e il trucco. Questo il succo dell’incontro “Eleganza e femminilità: una risorsa professionale” ideato dall’associazione Moda e Modi e svoltosi con grande successo il 18 giugno a Milano. Il prossimo appuntamento è per il 26 settembre e sono già aperte le iscrizioni!“Eleganza e femminilità: una risorsa professionale” ideato dall’associazione Moda e Modi è il titolo di un work-shop svoltosi il 18 giugno a Milano, presso la sede della Camera Nazionale della Moda.
Il corso che verrà riproposto a settembre in più moduli per soddisfare l’ interesse suscitato, ha visto una quarantina di partecipanti, e relatori di diverso ambito professionale.
Giuliana Kantzà, psichiatra freudiana, ha evidenziato la visione psicanalitica del vestito. Noi comunichiamo a parole, con i gesti, con il tono della voce, ma se non siamo al telefono, anche con l’immagine, con il vestito. La coerenza è fondamentale perché il messaggio arrivi senza distorsioni. Se siamo eleganti e utilizziamo un tono di voce urlato, pieno di parolacce, siamo incoerenti e quindi meno credibili. Se invece il tono di voce è sicuro e determinato, pacato siamo in armonia con l’immagine che diamo di noi. Se il vestito fosse quasi inesistente? Proprio ora in estate, c’è chi eccede nello svestirsi. Secondo la psichiatra, in questo caso, si espone la carne. E cioè si perde la personalità, caratteristica dell’eleganza, dimenticando di essere persona e diventando oggetto agli occhi degli altri.
Ioia Rocco, formatrice, ha definito la comunicazione dell’abito. “Quando scegliamo come vestirci dobbiamo conciliare il nostro stile personale, il nostro gusto, ciò che ci piace con ciò che ci sta bene e soprattutto con le persone che incontreremo”. Vogliamo fare bella figura? Dobbiamo saper essere semplici e ricercate insieme, e capire l’ambiente a cui ci rapportiamo. Se dobbiamo incontrare giovani a un concerto pop, ci vestiremo con un bel paio di jeans e maglietta per entrare più facilmente in comunicazione. Ma non andremo così in una riunione in banca. Se non ci va il tailleur, indossiamo una camicia bianca, collana colorata e gonna tubino, o pantaloni, dello stesso colore della collana. Se il viola è di moda e ci sta male, aboliamolo. Se vogliamo slanciare le gambe mettiamo le calze dello stesso colore delle scarpe. Se abbiamo un busto corto, non va bene il top corto, ci accorcia ulteriormente.
Il vestito fa parte della comunicazione.
Prima ancora di essere valutate per come e cosa diciamo, siamo viste e quindi bisogna concentrarsi un po’ di più sull’immagine che vogliamo dare di noi. La coerenza è fondamentale. Se voglio essere affidabile e voglio fare un discorso serio, tracciare strategie nell’azienda per cui lavoro, se voglio essere considerata dal capo come testa pensante, non indosserò camicie trasparenti.
Cristina Scialino, direttore risorse umane di due divisioni de L’Oreal, vede l’eleganza come qualcosa di opposto all’omologazione. Non siamo più ai tempi della divisa. Oggi la creatività vince. Tutto è permesso: con un mix di codici. Si mischiano tessuti, colori contrastanti, stampati. Evitiamo le paccottiglie, che poi non indossiamo neppure con disinvoltura.
Per essere eleganti non si deve eccedere. No ai percieng, ombelichi scoperti, scollature abbondanti. L’eleganza- anche secondo la manager della più importante industria della cosmesi nel mondo – è la consapevolezza di chi si è o comunque di quale spazio si vuole avere nel mondo e la coerenza dell’immagine che diamo.
Quando ci vestiamo pensiamo al messaggio che vogliamo lanciare. E cerchiamo la linearità. Anche i colori hanno un loro significato. Il giallo è la solarità, il rosso l’istinto, la passionalità, il blu la pacatezza, il verde la tranquillità, la stabilità.
Belle sì, ma anche comode.
Ci piacciono i tacchi, ma non riusciamo a camminarci, ci perdiamo il portamento? Indossiamo scarpe basse. Ioia viaggia in bici e quindi preferisce i pantaloni. Ed è elegantissima: pantaloni verde scuro spigati, camicetta bianca, collana e orecchini verdi, mocassini marroni.