Genova: “Ricordi di moda” a Palazzo Spinola
Abiti e accessori del “˜900, dalle scarpe ai cappelli, in mostra in un museo, firmati dalle sartorie liguri e da alcuni stilisti di Parigi e Londra. Stile e arte si fondono in un percorso fatto di quadri e vestiti. Ormai si sta diffondendo il bisogno di legare la moda alla storia e possibilmente all’arte. E’ successo a Mantova, Palazzo del Thè, tra le opere d’arte del Mantegna, più recentemente a Firenze, a Palazzo Pitti, con Yamamoto.
E anche Genova si è risvegliata in questo senso. A Palazzo Spinola, il palazzo storico in cui vissero nel ‘600 famiglie aristocratiche come i Pallavicino e gli Spinola (finanzieri della corona di Spagna e d’Inghilterra), all’ultimo piano, sopra la Pinacoteca, è stata allestita la mostra della moda del “˜900 a Genova, sino al 3 aprile. E così dopo aver visto l’Ecce Homo di Antonello da Messina, piuttosto che i ritratti a cavallo di Rubens, o i soffitti affrescati, ti affacci all’ultimo piano e vedi nelle teche, come opere d’arte appunto, vestiti più o meno eleganti da fine Ottocento agli anni ’60-’70. Vestiti che hanno fatto la storia delle signore di Genova e che sono stati donati dalle famiglie più in vista della città.
Sono abiti che non hanno voglia di passare di moda, ma che stanno lì, come in un museo, ancora a parlarci delle nostre nonne e dei gusti -poi tornati- di un’epoca: quando i giornali di moda esistevano, ma non erano così diffusi. Quando il Decimo Nono, il giornale antenato del Secolo, raccontava la moda di Parigi con i disegni. Quando esistevano ancora le modiste, un’attività in voga sino a cinquant’anni fa, quando il cappello era d’obbligo per le signore con un certo ruolo sociale. E quando la vanità femminile non era certo inferiore a quella di oggi.
E oltre ai vestiti, colorati, lunghi, al ginocchio, con perline, tulle, organza, seta, lamé, crepe de chine, in pizzo, da sera, lavorati, ricamati e restaurati in una teca a parte ci sono i vari cappelli che hanno attraversato le mode del secolo scorso, con o senza piume, con velo, più o meno stravaganti, colorati ma anche bianchi e neri. Un piccolo spazio anche per le scarpe e le borse di manifattura ligure.
Le firme dell’epoca a Genova? Sorelle Sobrero, Molinari, Capredoni, Anna Campastro, Ventura, Balestro, Nuccia Maria, Grimaldi, Flavio Costantini, Capecchi. Ma in mostra ci sono anche vestiti di Hermes, Yves Saint Laurent, Ken Scott, Missoni.
Ricordi di moda è la mostra organizzata dalla Soprintendenza per il Patrimonio Storico Artistico della Liguria, curata da Marzia Cataldi Gallo autrice insieme a Caterina Olcese Spingardi di un catalogo.
Nel volume, San Giorgio editrice, oltre alla descrizione dei vestiti esposti, delle foto d’epoca, con un taglio soprattutto storico – come dire: anche il vestito fa la storia – c’è una parte dedicata al restauro del vestito.
Moda davvero come opera d’arte e come tale trattata.