Il Design della Gioia
Alla Triennale di Milano, fino al 27 febbraio 2005, una mostra di gioielli pensati da designer, frutto cioè di un lavoro di creativi abituati a confrontarsi con il mondo della progettazione architettonica e del design.
Il Design della Gioia, mostra curata da Alba Cappellieri e Marco Romanelli, si colloca nel ciclo di mostre ideato da Silvana Annichiarico, conservatore della Collezione Permanente del Design Italiano della Triennale.
La mostra si propone di evidenziare la specificità del gioiello di design rispetto al vasto mondo della gioielleria.
Nel gioiello pensato dai designer, le componenti materiali e tecnologiche non sono dettate da un puro atto creativo, né da un’esigenza di marketing, ma rappresentano l’applicazione di un processo analogo a quello adottato dagli stessi autori ad altre scale progettuali (dal “forniture”, al ” product design” fino, a volte, all’architettura).
Le opere esposte sono state selezionate in quanto frutto di un lavoro di creativi abituati a confrontarsi con il mondo della progettazione architettonica e del design.
Le opere presentate riassumono le recenti stagioni artistiche, suggeriscono analogie formali con architetture e mobili.
Sul piano del linguaggio, lo scontro generazionale (da Sottsass ai Bouroullec, giocato sui materiali e sulle tecniche, oltrechè sulla forma) si fa evidente, confermando l’alto valore simbolico nell’atto stesso di decorare il corpo.
Per chiarire il concetto di “gioiello di design”, si è scelto di presentare cinque categorie esemplari:
Gioiello d’Artista (Carla Accardi, Getulio Alviani, Afro Basaldella, Pietro Consagra, Fausto Melotti),
Gioiello di Jewellery Designer (Giampaolo Babetto, Mario Pinton, Gerd Rothmann),
Gioiello Pièce Unique (Bulgari, Cartier, Chanel, Damiani),
Gioiello di Fashion Designer (Chanel, Gucci),
Gioiello di Produzione (Bulgari, Cartier, Salvini).
Le cinque categorie evidenziano altri modi della gioielleria contemporanea e quindi segnalano differenze e analogie con il gioiello di design.