Eleganti da capo a piede
E’ come il calzino bianco che spunta dai pantaloni. Si ricorre spesso a questa immagine per indicare, più in generale, la nota che stona in un complesso di bellezza e armonia.
Effettivamente poche cose sono capaci di compromettere definitivamente l’eleganza maschile, come una scelta sbagliata di scarpe e calze. Ma bastano delle piccole accortezze per evitare scivoloni di stile.
Regola numero uno: la calza deve essere sempre lunga fino al ginocchio, scura quanto la scarpa e, preferibilmente, a tinta unita (bisogna avere buon gusto e una certa personalità per indossare calze fantasia, senza sbagliare).
Si dice che Albert Einstein trovasse superfluo portare le calze: ma invocare certe leggende puo’ non giovare allo stile, se non d’estate, quando, con un paio di mocassini o di scarpe da barca si puo’ rinunciare alle calze. E poi Einstein brillava per intelligenza non per eleganza.
E la scarpa? La prima norma è che non deve essere strettamente adeguata all’abito, ma armonizzata con esso: su un completo blu, per esempio, meglio optare per calzature nere o marroni, anziché dello stesso colore del vestito (in generale, non si sbaglia con una scarpa più scura del pantalone). La Oxford nera (anche detta “francesina”, ovvero la calzatura con lacci e a punta affusolata) è la scarpa elegante per antonomasia, pertanto è la più indicata per il business look, magari abbinata a un completo gessato e, con il tight, completa la mise dei ricevimenti ufficiali.
Si addice meno al blazer, perché troppo formale, mentre in marrone si accompagna anche ad abiti in tweed e giacche sportive. Non sbaglia mai l’uomo che sceglie per l’abito sportivo la scarpa full brouge, quella con le wingtip (la coda di rondine, ovvero la classica punzonatura sulla parte superiore della scarpa), mentre la semi brouge, con la punta non decorata, si addice ai tessuti morbidi oppure alla flanella o principe di galles.
Per il jeans, invece, via libera alla meno formale derby o blucher, che nella versione caramello è anche calzata con il pantalone di flanella o in velluto e si addice bene al navy blazer. Se si vuole indossare una scarpa elegante anche nel tempo libero allora la scelta deve virare sul mocassino, che rimane anche una valida alternativa alla Oxford, in caso di abito più leggero. Ai pantaloni stretti in fondo si possono abbinare le monkstrap. In questo caso è preferibile che il pantalone non sia troppo lungo, per evitare che l’orlo si rovini o che resti impigliato nelle fibbie che caratterizzano questa scarpa. Infine, per l’uomo che ama mescolare gli stili, pollice in su per la calzatura con i chiodini: le Tod’s. Nei modelli estivi possono essere portate anche senza calze e sono perfette tanto per l’abbigliamento sportivo, quanto per l’ufficio (in particolare, il modello scamosciato si abbina meglio al pantalone grigio, con blazer), senza dimenticare, in questo caso, di indossare calze a ginocchio in lana sottile o seta.