Ermanno di Ermanno Scervino
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La griffe Ermanno Scervino porta a Milano in passerella la sua prima linea, e in una presentazione la linea Ermanno di recente creazione.
Ne approfitta per far conoscer con orgoglio alla stampa gli ottimi risultati economici raggiunti proprio in un momento di crisi per il settore moda. Stando alle cifre del preconsuntivo del 2010, emerge un aumento del 3% rispetto al 2009 e raggiunge la quota di un utile di 90 milioni, in vista di un ulteriore incremento del 3% nel 2011.
La sintesi che si può fare della collezione Ermanno by Ermanno Scervino è la seguente: sovrapposizioni di lunghezze, tessuti, stili, per dar vita ad una sensazione di leggerezza ottenuta con la sostanza di tanta perizia e ricerca. Potrebbe apparire troppo sensuale, ma le sovrapposizioni fanno da filtro, ed il risultato è dolce e femminile. Il tema di base è un romantico ma moderno, molto soft, leggero, evanescente dove si armonizzano l’aggressività di alcuni tessuti militari con sete acquerellate, dove le pelli perdono peso con le lavorazioni e i colori di sfumano. Delicato anche nelle linee dove una coulisse può trasformare e arricciare un capo che ammette una maggiore fluidità.
Una presentazione, rispetto alle suggestioni fugaci della sfilata, permette toccare e apprezzare i capi, giudicare attentamente il lavoro di ricerca e di sartoria, valutare i tessuti impiegati; permette quindi una analisi più attenta e globale della collezione.
Seguendo la disposizione degli abiti, osserviamo abiti con una base di pizzo su cui vengono ricamati pezzi di stoffa a fantasia per ricavare ulteriore fantasia in un maculato-mimetico/mimetico-maculato. Tessuti tecnici si presentano in piccoli pezzi con volumi leggermente ampli e nei trench che sono la lunghezza massima dei capispalla. Il daino è accostato al tricot, al cotone o al jersy con applicazioni a ricamo per creare un effetto più romantico, la pelle stessa per acquistare leggerezza è tagliata a laser. Le trasparenze sono coperte da altre trasparenze per creare un risultato più “cupo” e corposo ed evitare l’effetto lingerie.
Sovrapposizioni, due veli, tre veli di materiale -veli di cotone, nailon stropicciato, tessuto da paracadute- a partire da quelli pesanti sono resi più leggeri con tutto ciò che viene messo sopra; o al contrario il più pesante copre i tessuti leggeri per dare consistenza.
Nei giochi di contrasti, soft,per rispettare lo stile della collezione, notiamo molte balze arricciate, capi con coulisse contrapposte a cerniera per renderlo più grintosi; modelli maschili realizza in tessuto impalpabile e su linee femminili per creare comodità e leggerezza. Tuniche lunghe , camicie lunghe pseudo-abiti da portare con pantaloni molto stretti.
Belle maglie lavorate a pizzo e con lurex. Il capo clou di sapore vittoriano è un capolavoro di lavorazione, un plissè armaturato a creare quasi un tessuto croccante.
Anche i colori le stampe contribuiscono a creare leggerezza. Verdi chiari mescolati agli scuri per dare un aspetto mimetico. Il maculato è reso in modo diverso come una stampa ad acquarello, quasi la macchia lasciata da un pennello intinto nell’acqua, diventa poi una sorta di mimetico e ricorda la picchiettatura di una spugna che colora una tela. Il maculato così trasformato ricorre in abiti, micro-piumini e gonne.
Il tema marino viene reso più leggiadro, non dal bianco ottico che troviamo nella rigatura dei blu, ma dal color mastice Gli azzurri che tirano al lavanda entrano a spezzare il bianco ottico. Il madreperla è accostato ai blu molto soft, in modo da creare un contrasto leggero. Bianchi abbinati ai beige, naturali, tortora che vanno a sfumare a canna fucile, acciaio alluminio fango argilla,
Le applicazioni sui tessuti sono leggere; sono più importanti sugli accessori.