Il pret-a-porter Gattinoni
Non è all’altezza di Guillermo Mariotto la collezione P/E 2010 di Gattinoni e non è neppure all’altezza del gusto italiano. Sembrerebbe pensata per altri mercati: e ciò può essere vero ed anche giustificato.
Il primo impatto visivo dato dalla disposizione dei capi nello showroon, riporta l’idea di un fondale marino dove colpiscono i blu più scuri che evocano fondali profondi e gli azzurri tenui i fondali sabbiosi. Facendo scorrere gli occhi, l’altro accento importante è dato dal colore rosa baby contrapposto ad un beige quasi grigiastro molto raffinato come accostamento, dove però l’esubero di applicazione rende ridondanti i capi e i verdi acqua troppo pastellati coniugati con il corallo.
Lavorazioni traforate a tricot o uncinetto in gonne, abiti, coprispalle e top vagamente anni 70 in colori naturali o bianchi adatti ad una jeune fille con carattere e che non tema di apparire retrò.
Molti cotone e piqué contrapposti a sete e rasatelli. Lavorazioni piqué e Oxford in abiti di giorno in colori difficilmente definibili. La maglina o il jersey sottilissimo quasi un tulle presente negli abiti lunghi sono elasticizzati ed usati per rendere ricche gonne dal tessuto decisamente quotidiano come il canvas o il canetè.
Stampe di carte geografiche stellari sono adattate a linee vagamente a caftano per una situazione marina o da barca, dove i glitter di micropaiettes entrano ad arricchire la stampa di cotone leggero.
Un piccola parte è dedicata ai colori pastello ancora più spiccatamente baby dove il carne si accosta al lilla a formare un abbinamento che ricorda vagamente quelli amati da Elisabetta d’Inghilterra. Notiamo una punta di rosso non usuale nelle collezioni Gattinoni, utile a dare una punta più passionale ad una collezione che risulta poco attraente.
La parte più quotidiana o da viaggio della collezione è rappresentata dai bianchi e dai corda molto naturali dove il verde preponderante nella collezione, va ad essere usato per le rifiniture interne e le bordure rendendo più raffinato il capo.
Colli a lancia che ricordano anni 70, microgonne in cotone armaturato con spacchi tondeggianti per rendere più femminile una gonna troppo corta. I volumi sono vari per accontentare più figure; balze, drappeggi e tagli asimmetrici, giacche strizzate, sinuose gonne corte o lunghe definiscono la silhouette; i pantaloni corti convivono con quelli normali, dove le chiusure ricordano quelli delle valige e beauty-case; prevalgono comunque gli orli corti sulle gonne e sui pantaloni per mettere in evidenza le gambe.
Non manca la classicissima camicia bianca, declinata però anche in blu cobalto e rosa, abbinata a pantaloni o gonne
Zeppe corda nei colori pseudo marini, fogge da schiava nelle calzature secondo il trend affermato di questo anno.
La sera ricca di applicazione è vagamente arabeggiante o creata per un pubblico di quei Paesi. Drappeggi, incrostazioni di pietre, simmetrie nelle lunghezze, tessuti elasticizzati ma sintetici. I blu lapislazzuli basterebbero da soli creare a cerimonia, ma con le applicazioni esageratamente provocatorie non risultano raffinate, almeno per una clientela italiana.