Un eclettismo casuale

Gaspard Yurkievich ph Fabio Ferrara

Il termine eclettismo ha sempre avuto una connotazione positiva se riferito all’estro, alla creatività o all’intelligenza di un individuo, a patto che conducesse a risultati supportati da una precisa visione.

Per la prossima primavera estate Gaspard Yurkievich si dimostra quanto mai eclettico, attingendo agli stili e alle fogge più disparate, per un effetto che manca però di una solida base unitaria, almeno negli intenti e nelle ispirazioni.

I tessuti utilizzati sono molteplici, dalla seta al pizzo, fino all’eccentrico lamè e ai più tradizionali cotone e raso. La palette di colori è abbastanza sobria e alquanto scura, nero, cammello, azzurro intenso, con saltuari accenti di grigio perla. Diverse le stampe, tra cui spicca quella dal mood “galassia”, audacemente abbinata a sete e pizzi, che conferiscono alla figura una certa ambiguità stilistica.

Gli abiti dal taglio classico e dalle applicazioni luminose, decisamente classici, si alternano alle stampe in lamé abbinate al pizzo nero, pensato anche per mini leggings al ginocchio.

Gli accostamenti fra tessuti, stampe e colori, così differenti nel genere e nella forma, non donano alla collezione quella particolare e, perché no, eccentrica eleganza che ci aspetteremmo da uno stile dichiaratamente multiforme. Sembrano sovrapposizioni casuali, abbinamenti non studiati nei minimi termini, ma lasciati un po’ all’impeto del momento.

In compenso i pantaloni ampi in seta a vita alta, unitamente alla giacca bicolore senza collo dai grandi reverse, sono ben fatti ed apprezzabili.

Gli accessori contribuiscono a fortificare le impressioni iniziali: marsupi e zaini multi tasca si alternano a borse e pochette in pelle, accompagnati da scarponcini stringati bicolore o da décolletées con fiocchetto a contrasto.

Una sfilata poco convincente, in cui si intravedono delle buone idee, purtroppo declinate casualmente e senza il necessario filo rosso che le colleghi. L’eclettismo e la stravaganza sono encomiabili e rari, ma è necessario che provengano da un estro in grado di produrre risultati sbalorditivi.