Tono su tono in Laguna
A Venezia l’autunno si tinge di tanti colori con i tessuti e gli abiti del creativo Mariano Fortuny i Madrazo (1871-1949). Si tratta di un omaggio – declinato in un mix di rassegne espositive – che la città lagunare offre ad un artista di acuta sensibilità e notevole versatilità, che fu, oltre che stilista, anche pittore e scenografo, amante della sperimentazione estetica a 360 gradi (amatissimo da Issey Miyake, che continua a citarlo esplicitamente nella sua moda).
L’evento “La Seta e il Velluto”, in programma fino al 9 Gennaio 2011, curato da Daniela Ferretti (la quale ha potuto attingere alla ricca collezione d’oltreoceano di Keith H. Mc Coy), si tiene in quella che fu la fascinosa residenza e vulcanica fucina di Fortuny, il gotico Palazzo-dedalo che da lui prese il nome.
Qui ci appaiono come visioni mitologiche i suoi raffinatissimi “Delphos” ispirati alla tunica plissettata dell’Auriga di Delfi, le sue sensuali sete monocrome di leggerezza onirica, le sue cappe di velluto operato, nonché i costumi e gli accessori che egli concepì per “divine” come Eleonora Duse, Isadora Duncan, Peggy Guggenheim.
Ma lo spirito di Mariano, benigno genius loci, lambisce anche i creativi dei nostri tempi in territori che esulano dalla moda: in questi mesi, infatti, a Palazzo Fortuny sono in corso ben sette mostre dedicate alle arti decorative: si va dai tessuti fantasiosi di Nuala Goodman, irlandese, ai suggestivi gioielli-scultura di Alberto Zorzi, dai compositi oggetti partoriti dall’ingegno di Giorgio Vigna ai dipinti metafisici di Marco Tirelli, dalle enormi tempere di Francesco Poli alle 21 storiche nature morte di Giorgio Morandi, per concludere con le silenti foto naturalistiche di Luca Campigotto.
Forse nemmeno Mariano Fortuny ebbe mai a vedere un autunno così variopinto a casa sua.