Salvatore Ferragamo: moda “A regola d’Arte”
Le ultime indagini sui futuri orientamenti del mercato, sottolineano le caratteristiche che un prodotto deve possedere per risultare vincente in un universo economico complesso: una forte personalizzazione, esclusività, attenzione al dettaglio, propensione all’innovazione. Dal messaggio lanciato dal sociologo americano Richard Sennett professore alla New York University, che punta sull’essenza più che sull’apparenza come variabile essenziale per perseguire un vantaggio competitivo, prende spunto la mostra “A regola d’Arte” ovvero l’elogio dell’alto artigianato attraverso la storia, il pensiero e le opere di una delle più importanti case di moda italiane: Salvatore Ferragamo.
La mostra visitabile dal 18 novembre 2010 al 7 marzo 2011 celebra un anniversario importante, cinquant’anni fa scompariva il “Calzolaio delle star”, il fondatore della celebre azienda toscana.
L’inaugurazione dell’esposizione, ospitata negli spazi del Museo Salvatore Ferragamo a Firenze, coincide con la Prima Edizione della Settimana Internazionale dei Beni Culturali e Ambientali oltre che con la Settimana della Cultura d’Impresa. Il progetto, promosso da Confindustria Toscana, insieme al CNA e al Sindaco Renzi, riposiziona Firenze al centro della discussione contemporanea sul rapporto tra Beni Culturali ed Economia. Dal 12 al 20 novembre la città ha accolto oltre 150 eventi e iniziative, culminati nel Forum Internazionale che ha coinvolto dal 18 al 20 novembre politici, economisti e i direttori dei più importanti musei del mondo.
Ferragamo ha sviluppato la propria attività produttiva non rinunciando mai a valori artigianali e artistici attinti dalla tradizione fiorentina. L’impresa testimonia un’ossessione per la qualità, ha investito nella ricerca di nuove tecniche e tecnologie, ha sperimentato l’uso nella moda di materiali innovativi. Per citare un esempio su tutti, negli anni della guerra la griffe reagì all’assenza di pellami, utilizzando per la prima volta per realizzare le sue splendide calzature, materiali atipici, dal sughero, prodotto naturale del paesaggio mediterraneo, al cellofan, risultato del processo produttivo industriale. A partire dalle radici culturali italiane, la griffe ha tratto spunto dal passato come risorsa per affrontare il mercato globale e distinguersi a livello mondiale come indiscussa protagonista nell’universo del fashion.
Il percorso della mostra illustra le tappe principali di questo processo, pone al centro le persone che hanno lavorato per rendere possibile tanto successo, ospita immagini dall’album di famiglia, fotografie d’annata di Firenze, scenario incantevole già caratterizzato a partire dagli anni Venti da tratti cosmopoliti, accanto a una libreria in cui le scarpe storiche create dal 1920 al 1960 da Salvatore Ferragamo, rappresentano un archivio prezioso da consultare e da studiare, frammenti di una storia che non riassume solo il DNA dell’azienda, rappresenta il processo di sviluppo economico e culturale dell’intero paese. E’ rappresentata la capacità pionieristica di aprirsi ai mercati internazionali e la serializzazione del prodotto su misura; la produzione diventa istallazione interattiva. La mostra ripropone in ologramma, il famoso sandalo realizzato per Judy Garland, le decolleté in vernice rossa indossate da Marilyn Monroe. Film e filmati hanno come protagonista e comun denominatore un oggetto indiscusso del desiderio sia femminile che maschile: la scarpa, core business del raffinato total look firmato Salvatore Ferragamo.