Lo stile aristocratico di Irene Galitzine
“La bellezza di una donna non si esaurisce nei vestiti” una frase di Irene Galitzine che calza a pennello a lei, dalla bellezza aristocratica, e alla sua affascinante personalità, forgiata dagli avvenimenti e dalle diverse culture che si sono intrecciate nella sua vita e che spiegano la sua particolarissima creatività e sensibilità artistica
Nasce nel 1916 a Titflis, Caucaso, da una delle più antiche famiglie dell’Impero; viene portata a Roma all’età di un anno, dalla madre, Principessa Nina Larazeff, profuga della Rivoluzione di Ottobre. Studia Storia dell’Arte e parla inglese, francese, portoghese, italiano ed ovviamente il russo, sua lingua madre.
La passione del bel vestire è in lei chiaramente innata, ma il suo primo compito nel mondo della moda è nell’atelier delle Sorelle Fontana che allora cominciavano e che le affidarono il compito di modella e delle pubbliche relazioni. Soggiorna a Parigi e rimase affascinata dalla moda parisienne; i suoi maestri preferiti – dichiara in qualche occasione- sono stati Balenciaga, Fath, Dior. Così, tornata in Italia, apre un atelier a Via Veneto rimanendo però molto legata alla moda francese: come era in uso nel tempo comprava i modelli Parigi.
Nel 1958 inizia la collaborazione con Forquet e da questo momento si evidenziano i segni di uno stile più italiano, proprio nelle collezione firmata “Irene Galitzine”. L’anno successivo debutta al Centro Romano per l’Alta Moda con la collezione P/E e vince negli Stati Uniti il primo dei suoi innumerevoli premi per un vestito nero da cocktail.
Ma è il 1960 l’anno del trionfo e della consacrazione come stilista a livello internazionale. Da Palazzo Pitti lancia il poi famoso “Pijama Palazzo”: così battezzato da Diana Vreeland che lo farà fotografare a Palazzo Doria da cui il nome “Pijama Palazzo”. La sua linea completamente innovativa ebbe un successo immediato e sarà l’oggetto di imitazione lungo gli anni ’60 in poi, diventando simbolo di una epoca.
Gli anni 1962-1964 sono pieni di eventi. Crea la linea “Boutique Galitzine – Roma”; si cimenta con le pellicce; il pijama palazzo è proposto nella collezione P/E come il pezzo più significativo per i diversi momenti della giornata; è a Tokyo per I'”Italian Fashion Show” organizzato da Alitalia, in occasione del primo volo verso la capitale giapponese.
Nel 1963 Jacqueline Kennedy dalla Casa Bianca le scrive complimentandosi per la sua collezione e le chiede di inviarle dei bozzetti da cui scegliere alcuni abiti. Da questo momento la sua fama negli Usa va crescendo e riceve riconoscimenti ufficiali, come la consegna delle chiavi della città di Baltimora. Viene invitata a Washington dove per la prima volta l’ambasciata italiana organizza una sfilata di moda esclusivamente con modelli Galitzine.
Jacqueline Kennedy, di cui fu più volte ospite e consigliera di stile, e sua sorella Lee Radzwill, la Baronessa Guy de Rothshild, la Duchessa di Windsor, Soraya, Paola del Belgio, Merle Oberon, Anna Maria di Grecia, Marella Agnelli, Ira Füstemberg, Liz Taylor, Audrey Hepburn e Catherine Spaak, furono sue affezionate clienti.
Dopo aver lanciato, prima nella storia, la linea dei cosmetici Galitzine e il profumo IRENE che più tardi sarà seguito da IRENE II, a gennaio presenta a Roma, durante la sfilata d’alta moda italiana P/E, la nuova collezione prêt-à-porter A/I.
Nel 1974 il Presidente della Repubblica la nomina Cavaliere della Repubblica Italiana.
Nell’ 88 per la prima volta ritorna a Mosca, Raissa Gorbaciova, Ministro della cultura, la chiama a sfilare a Mosca la Galitzine. Il Teatro Rossija per l’occasione si trasforma in passerella. Poi nell ’91 dieci abiti Galitzine sfilano a Pietroburgo. Indossatrice d’eccezione è Claudia Ruspoli che veste un pijama palazzo in seta nera ricamato con pietre e brillanti.
Nel 2006 a coronamento della sua carriera e come riconoscimento del suo internazionale successo Irene Galitzine ha la soddisfazione di vedere realizzata una mostra delle sue creazioni più significative, dal titolo “Irene Galitzine. La Principessa della moda”. Alcuni dei suoi “Pijama Palazzo” fanno parte della collezione permanente dei musei più importante del mondo, tra cui Metropolitan Museum di New York, il Victoria and Albert Museum di Londra, il Museo del Costume di San Pietroburgo
La stile di Irene Galitzine si condensa e si esprime con compiutezza nel Pijama Palazzo. Un amplio, raffinato ed elegante completo da sera estremamente femminile spesso impreziosito da frange e perline, anche se nel desiderio della stilista doveva rappresentare un capo “quotidiano” di estrema praticità. A ragione si dice che è entrato nella storia della moda: è una nuova interpretazione del pantalone, amplio, in movimento, capace però di scolpire la figura femminile.
Lo stille di Irene Galtzine è romantico, sofisticato ed estremamente personale, saturo del suo buon gusto e del suo aggirarsi in ambienti aristocratici. Nelle sue collezioni si riconosce la formazione francese nel gusto un po’ retrò, l’anima russa nei tessuti e ricami; mentre i colori forti e decisi che accentuano la femminilità di ogni capo, rivelano quanto avesse assorbito la luce e i colori mediterranei.
Per la linea pret-à-porter si può dire che sono abiti adatti ad una donna che trascorre molto tempo fuori di casa, impegnata nel lavoro, quindi abiti pratici ma eleganti allo stesso tempo, resi diversi personalizzati dall’uso degli accessori, sciarpe, foulards, borsette, sportive, guanti, cappelli, capaci di rendere un capo differente.