La speranza parte da Pitti ’79
Parola d’ordine “Internazionalizzazione“, ma anche “Ripresa” nell’auspicio che il 2011 sia davvero l’anno della svolta. Gaetano Marzotto, Presidente di Pitti Immagine, ci tiene a sottolineare che l’edizione ’79 di Pitti uomo ha tutto il sapore della ripresa “un sentore di positività segnato dall’alto numero di espositori: 1010 ammessi, e una lista di attesa di 250 brands; una stima approssimativa di 24.000 buyers molti dei quali internazionali, desiderosi di accostarsi all’eleganza del made in Italy”. Il presidente dell’ICE Umberto Vattani non nasconde la propria soddisfazione per essere riuscito a portare a Pitti 65 buyer da Usa e Giappone, ma anche da Cina, India e Brasile, che insieme alla Russia rappresentano mercati emergenti a cui rivolgere attenzione. Ciò vale in modo particolare per i programmi di sinergia tra Pitti e l’Istituto per il Commercio Estero per accompagnare la crescita delle piccole e medie imprese che sono quelle che incontrano le maggiori difficoltà nei processi di internazionalizzazione.
L’entusiasmo delle cifre sembra però smorzarsi di fronte alle dichiarazioni di Michele Tronconi Presidente di Sistema moda Italia a proposito del forte aumento dei prezzi delle materie prime, come il cotone prodotto per il 70% in Cina ed India, e delle difficoltà di approvvigionamenti previsto per i primi mesi del nuovo anno. Non sono mancate le dichiarazioni di difficoltà con i partner cinesi che hanno motivato di conseguenza la decisione di alcune aziende di riportare le produzioni in Europa o almeno nei paesi del Mediterraneo. Il ripensamento della Filiera produttiva, afferma Tronconi, sta già avvenendo, solo “le produzioni con grandi volumi in cui si possono sfruttare economie di scala si possono fare in mercati distanti”. Da parte sua il Presidente Marzotto ha voluto tranquillizzare il consumatore ammettendo che “l’aumento dei listini delle materie prime dovrà essere spalmato lungo l’intera filiera, affinché tutto il peso non si riversi sul consumatore”.
A sintetizzare e concludere la presentazione di questa edizione di Pitti, ancora le parole di Gaetano Marzotto con l’attenzione rivolta ai giovani talenti e alla fiera virtuale e-Pitti: “Siamo dell’idea -ha detto- che l’attenzione ai giovani talenti e alle nuove tecnologie siano i punti forti di questa edizione: in particolare, la nuova fiera virtuale e-Pitti non nasce per sostituire il contatto umano che resta fondamentale, ma servirà a coadiuvare i buyer nelle loro scelte, prolungando la rassegna sul web”.
“Welcome Pitti city” Un coloratissimo cartellone in grafica pop accoglie i visitatori ed esprime il tema di questa edizione: la città come rappresentazione dell’universo moda maschile, ma anche rappresentazione delle 14 sezioni in cui si snoda la manifestazione in un mix di stili vari quanto è varia la moda maschile contemporanea. Ma anche rappresentazione del legame tra Pitti e Firenze come ha sottolineato il sindaco Matteo Renzi presentando i progetti della sua amministrazione legati agli eventi Pitti. La città, i servizi e l’arredo saranno il vero biglietto da visita perché Firenze sia davvero il fulcro internazionale della moda maschile; ma si tratta del primo anello e poi “La Fortezza da Basso dovrà diventare a breve il cuore dello sviluppo economico del capoluogo toscano e per questo -ha detto-, proprio ieri abbiamo dato il via al percorso di riorganizzazione dell’edificio, istituendo un gruppo tecnico per il recupero”.