Giovani e stranieri: Erkan Coruh e Jack Guisso
Leggiamo la cartella stampa per Jack Guisso e rimaniamo perplesse. Sembra impossibile, ma da ciò che è scritto non riusciamo a comprendere se il commento si riferisce alla sfilata a cui dobbiamo assistere o alla precedente: evidentemente è una affrettata traduzione e nessuna persona di madre lingua italiana la ha esaminata prima di stamparla.
Cercerchiamo quindi di fissare meglio l’attenzione sugli abiti.
Lo stilista è per la prima volta sulle passerelle di Roma e certamente ha voluto lasciare il segno. Una collezione da gran sera, opulenta, dal gusto orientale. I colori sono accesi fucsia e blu oceano, non mancano i anche i pastello e il verde oliva e il cannella che si susseguono ordinamente sulla passerella, i modelli spesso sono ripetitivi. La silhouette è molto femminile, leggera ma l’abito è appesantito dall’uso esagerato di pietre e cristalli formando spirali decisamente ridondanti che tolgono leggerezza ai tessuti di per se evanescenti. Dove non ci sono applicazioni la fantasia è libera di esprimersi e di dare leggiadria all’abito. A fare da leitmotiv della collezione tre temi ricorrenti: le calzature rigorosamente rosse, le cinture assolutamente alte e del medesimo colore e gli utensili industriali usati come decoro. La ridondanza tipica della collezione si esprime al massimo negli abiti da sposa che appaiono decisamente “carichi”.
Altro stile per Erkan Coruh designer turco vincitore dell’ultima edizione di Who’s on next: una collezione dove prevale la voglia di stupire con abbinamenti bizzarri: inserti di criniere di cavalli, di cappelli posticci che spuntano dappertutto rendendo fastidiosa la sequenza degli abiti e poco credibile il lavoro dello stilista per una passerella di Altamoda. La cartella stampa ci dice che lo stilista ha pensato ad una armata di guerriere eccentriche che “con un’animo nevrotico saranno pronte per la battaglia, per proteggere la creatività e soprattutto l’anima del marchio Erkan Coruh”.