La bellezza italiana secondo Elena Mir²
Onore al merito! Anche se fuori del calendario ufficiale della Camera della Moda, Elena Mirò miete un meritato successo di pubblico e riempie la grande struttura di Via S.Luca.
Onore al merito! Non solo perché siamo all’interno di una scuola militare, ma perché il marchio continua a crescere con soddisfazione delle sue clienti dalle taglie più morbide e presenta per la stagione autunno-inverno una collezione convincente, coerente dove una eleganza pacata adatta ad un esuberante fisico mediterraneo si carica di tocchi glamour che esaltano la femminilità senza eccedere in elementi eccessivamente sensuali.
Onore al merito! Perché si nota un grande lavoro di studio affinché la collezione e ogni abito risponda al meglio al fisico a cui è destinato attraverso linee e tagli; tessuti e accessori accuratamente cercati e scelti per costruire una eleganza naturale incarnata da una silhouette che più di ogni altra rappresenta il fascino rassicurante della donna italiana.
Onore al merito alla donna italiana, sembra suggerire Elena Mirò. Quella del dopoguerra, degli anni ’50 raffigurata nelle copertine dei rotocalchi di quegli anni che tappezzano lo scenario della passerella. Quella che ha saputo rimboccarsi le maniche, sognare e guardare al futuro e che è chiamata anche oggi a fare lo stesso.
Abbiamo detto collezione coerente e convincente.
Due i fili conduttori.
Il basco, portato su una capigliatura morbida decisamente anni 50, che accompagna tutti gli outfit da mattina e da sera ed è arricchito da cristalli Swarowski.
Ma il vero fil rouge della collezione è il fiocco, che appare in vita, sulle scarpe, a sottolineare le scollature. Serve evidenziare che a volte è sembrato un dettaglio eccessivamente ripetuto nello stesso outfit, che perciò è apparso eccessivamente carico: come nel completo blu, gonna di pizzo dove appare sulla cintura, sulle scarpe e grande e multiplo nel top con scollatura americana
Altro elemento che ha appesantito la linearità e semplicità delle linee sono stati gli accessori gioiello multipli su uno stesso revers, eccessivamente vistosi accompagnati ancora da vistosi orecchini. E’ il caso di ricordare che la vera eleganza nella sua espressione di semplicità ammette un unico gioiello importante.
Proprio perché abbiamo notato un grosso passo avanti nella collezione vogliamo segnalare alcuni dettagli che la avrebbero reso ancora più consona alla taglia. Bene la lunghezza della gonna sotto il ginocchio e spesso con un leggero movimento in fondo; bene il punto vita sottolineato da cinture gioiello e a volte leggermente spostato in alto, bene le scollature che slanciano il collo ed anche l’uso dello chabot che spesso serve a dissimulare il seno e il torace importante.
Poco adatto invece ci è sembrato il ricamo nido d’ape per il corpetto e i fianchi dell’abito blu linea corolla. La lunghezza delle giacche sui pantaloni le avremmo preferite leggermente più lunghe per coprire in parte la rotondità posteriore.
L’uso del pizzo macramè poteva essere meglio dosato: bello nelle gonne blu, bello nel sottogiacca grigio a dare vita al collo ad anello e i polsini per il tailleur. Meno indovinato, perché pesante, in altri capi come le maniche dell’abito nero.
La donna Mirò porta bella maglieria lunga con venature lurex, porta un piumino corto grigio molto luminoso con cintura; porta i guanti in tulle nero leggero
La paletta dei colori ha toni decisi. Predomina il blu accanto ai grigi molto belli e al neutro. Fanno però capolino anche colori di tendenza come il fucsia scuro, stampe floreali in un rosa pastello più sobria ed elegante nell’abito, meno nel tailleur pantalone. Toni del grigio su eleganti vestiti stampati e sfondo dorato per stampe in blu.