Sport and modernism
Mentre si aspetta l’inizio di questo evento in piazza Duomo, in un capannone che raccoglie alcune delle numerose sfilate milanesi, è divertente leggere quel foglietto pinzato adagiato sui posti prenotati attorno alla passerella.
Un appunto lasciato dal Ennio Capasa, art director di C’N’C – CoSTUME NATIONAL:
“Ho preso il grafismo anni ’60 come spunto per ridefinire la modernità di oggi rendendo lo sportswear più sofisticato. Tutto è contaminato da tessuti e lavorazioni couture. Lo spirito cool dello streetwear incontra l’estetica essenziale che mi appartiene”.
Leggendo immagino geometrie semplici, essenziali, tratti, linee e volumi che cadono.
Ecco la prima uscita: rosso con zip aperta per il cappuccio, linea sobria che dolcemente si stacca dal corpo.
Si alternano sulla passerella una seguenze di abiti con tagli puliti, abbondanze di volumi che si aprono, colori a tratti, fasce alte che sottolineano alcuni dettagli del corpo. Si rincorrono linee che tagliano in orizzontale gli abiti larghi a campana. Una nuova rilettura di quel minimalismo, che abbinato con sapienza ai toni a contrasto si riscatta prendendo un nuovo slancio. Molto intelligente la tecnica comunicativa degli abiti, emerge una profonda esperienza nel modo di utilizzare il design a contatto con stoffe e geometrie pure.
Sfilano tessuti a contrasto, lane bi-strach, panno e pelle avvolgente. Tutto è decostruito. Si alternano giochi di trasparenza e sovrapposizioni. Pelli che rivestono e si accumulano con giacconi enormi ricchi di dettagli e zip.
Abiti e pantaloni sono corti e di silhouette dritta e visibilmente ad A. Una linea comoda e leggera che fa sentire le modelle a proprio agio, abiti dal sapore post-cubista a colori primari.
Colori proposti per l’inverno 2012 sono clor block, il nero sempre accostato a colori forti: geranio, cedro, bianco, bruciato, viola ton sur ton.
Le borse e gli accessori sono portati tutti a mano come pochette da sera, sia piccole che grandi, una rivisitazione di quei borselli tipici degli anni 60. Materiali usati, sono agnello glassé, abbinato con maxi tasche. Il peso provoca cedimenti e ribaltamenti che ne fanno non solo un accessorio ma veri e propri oggetti di design. Le scarpe sono alte in morbida nappa; tacchi di vernice, anfibi e sneakers allacciate in pelle grigia e nera. Collant bianchi come calze alte che sottolineano le linee leggere.
La coreografia della passerella risuonava attraverso l’esibizione di una rock band (you Say France and I Whistle) incalzante e precisa, proprio come gli abiti; una perfetta colonna sonora per quelle silouette alla Giacometti.
Una sfilata da riguardare con calma, ricca di dettagli couture e sapienza sartoriale, che merita attenzione in questo inizio di Sfilate Milanesi autunno inverno 2012.
Si chiude il sipario Ennio esce saluta fino a metà passerella in camicia di Jeans e abito scuro, un saluto agli amici in prima fila e via al prossimo Vernisage.