Le molteplici ispirazioni di Veronica Etro
Ci sono collezioni facili da descrivere e collezioni difficili, collezioni che emozionano e altre che lasciano indifferenti, collezioni belle e altre no, alcune semplici, altre più complesse ed articolate che hanno bisogno di essere riviste per metterne a fuoco i contenuti …..
La collezione presentata da Veronica Etro per l’autunno inverno 2011-12 ha lasciato inizialmente molto perplessi: ci è sembrata priva di un filo conduttore, senza unità, quasi mancasse una fonte di ispirazione, gli accostamenti dei tessuti e materiali talvolta privi di significato. Insomma ci ha dato l’impressione di una certa confusione intellettuale. Dopo averla riesaminata varie volte abbiamo concluso che forse si è trattato di una over dose di fonti di ispirazione. A cominciare dagli archivi dei tessuti di casa Etro per passare poi alle fonti asiatiche e infine alla Scozia.
I popoli nomadi caucasici hanno fornito i disegni dei tessuti che ricordano arazzi e tappeti, in se belli e colorati con tinte molto vivaci come l’arancio, il porpora l’azzurro, il viola. Poco apprezzabili però i capi in cui questi disegni si sommano perché l’insieme è fuori dal gusto occidentale o quelli in cui delle sorte di passamanerie percorrono in spirale il vestito.
Facendo attenzione troviamo uno spunto nuovo, interessante e raffinato, tratto proprio dall’ispirazione asiatica: un “grembiule” dal bel disegno che dalla cintura scende a coprire i pantaloni tweed; veramente raffinato quello nero incorniciato da sottili linee colorate su un pantalone chiaro dalla linea morbidissima.
Dobbiamo riconoscere che le stampe trasferite su tessuti laminati ed iridescenti danno un effetto pregevole negli abiti lunghi che acquistano una nota di esotica femminilità. Belli anche i colori di questi abiti: giallo ocre per l’abito che costruisce, grazie all’asimmetria di una manica, un suggestivo ricordo da sari indiano e bellissimo il colore verde turchese dell’abito scivolato.
Un gran salto nell’ ispirazione ci porta in Scozia o almeno ai popoli nordici europei per l’uso dei materiali come il pelo lungo di agnello per i gilet. I clan suggeriscono invece la lunga stola portata sulla spalla e fermata con una cintura.Ugualmente apprezzabile è la volontà di rimodernare il patrimonio tradizionale di disegni e stampe degli archivi Etro. Molto raffinato nei colori e nel disegno l’abito lungo monospalla dove l’utilizzo dello stesso disegno secondo prospettive diverse è ciò che costruisce il corpino.
In sintesi è il patrimonio Etro, stampe e colori, rivisitato ed è ancora la esperienza Etro che riesce a leggere secondo la propria tradizione i disegni ancestrali di popoli asiatici, ciò che da valore alla collezione.