La Gazzella dai mille colori
Dall’8 al 27 Marzo l’Africa, le donne e la moda del Continente Nero sono protagoniste di un evento davvero speciale presso la Triennale di Milano. Va in onda, infatti, la diciottesima edizione di “Sguardi Altrove Film Festival”, una manifestazione che mira ad esaltare la creatività ed i linguaggi artistici femminili, che quest’anno propone, oltre a tante pellicole in anteprima ed incontri vari, una sezione di “Tasselli d’arte oltre il cinema” tutta incentrata sull’Africa (“Made in Africa: Trame, colori e forme di un continente”).
Realizzata in collaborazione con la stessa Triennale, la mostra esprime l’anima profonda di questa terra attraverso foto, installazioni, video e affascinanti abiti prodotti in Nigeria, Senegal, Marocco, Burkina Faso, Sudafrica. Un tributo particolare è reso alla stilista senegalese Oumou Sy, considerata la più sensibile e rappresentativa creatrice di moda del Continente Nero, famosa anche per aver lavorato come costumista sui più importanti set cinematografici africani.
Di Oumou Sy sono esposti alla Triennale dieci abiti di scena, a cui fa da corollario un reportage di moda e arte dell’autorevole fotografa Shobba (vincitrice del rinomato premio internazionale World Press Photo).
Convinta e tenace sostenitrice delle donne come portatrici di valori genuini, essenziali e profondi, Oumou Sy con la sua moda – che spazia dall’haute couture all’African tradition e che sarebbe riduttivo definire semplicemente etnica – cerca da sempre di mostrare e celebrare l’immensa valenza interiore della creatura femminile (non a caso la mostra milanese è stata inaugurata l’8 Marzo).
Soprannominata “la gazzella” per la vibrante silhouette, Oumou Sy inaugurò il suo primo atelier a soli 13 anni, dopo aver lasciato il villaggio d’origine che l’aveva vista bambina giocare appassionatamente con i vari tessuti trovati in giro. Fondatrice nel 1990 di Leydi, un laboratorio di stilismo e formazione, nel cuore di Dakar, dove vengono insegnate le più varie tecniche creative (dal design alla sartoria, dalla tintura alla stampa di tessuti, dalla realizzazione di gioielli alla cosmesi), la stilista nel 1996 ha inaugurato il primo cyber cafè della capitale senegalese (chiamato “Metissacana”), in cui gli intellettuali possono incontrarsi in tutta serenità e confrontarsi per far nascere nuove idee e progetti. Ma questo luogo è anche lo stesso cui si tengono le sfilate della Simod, la settimana senegalese della moda.
Stilista amatissima dagli artisti di tutto il Nordafrica, Oumou Sy incanta pure l’Occidente con i suoi abiti che richiamano la regalità delle antiche sovrane. Si tratta di creazioni esuberanti di colori vitaminici, chiassosi, abbaglianti come il Sole equatoriale, ma talvolta volutamente spenti a rammentare le tonalità del deserto, della terra bruciata, della vegetazione riarsa. Fantastici i tessuti, naturali, riccamente lavorati, ottenuti mescolando vari filati, indossati avvolti semplicemente attorno al corpo o sovrapposti su di esso a strati per raggiungere effetti statuari sontuosi, di grande portata estetica. Ci basta guardare gli esotici boubou, le classiche ampie vesti che si infilano dalla testa, o gli architettonici moussoir, i tradizionali cappelli unisex, per immergerci appieno nel caldo spirito africano da cui tutti proveniamo e che Oumou Sy ci ricorda sempre in tutto ciò che fa.