L’eleganza illustrata
E’ un autentico “gioiello” per tutti i cultori della moda, oltre che per i bibliofili, l’ultimo raffinatissimo volume curato da Santo Alligo, che raccoglie le straordinarie illustrazioni della rivista di moda Déco più affascinante che mai sia stata concepita, vale a dire “Mode et manières d’aujourd’hui”. Questo è anche il titolo del libro, che reca come sottotitolo: “Quando l’illustrazione di moda diventa grande arte”.
In effetti, è all’arte, anzi al capolavoro artistico, che si pensa quando si ha la fortuna di sfogliare questo testo pubblicato da Little Nemo (Torino) in soli 770 esemplari, il quale riproduce fedelmente le 84 tavole colorate a pochoir dei 7 volumetti editi nel decennio fra il 1912 e il 1922, impreziositi dai virtuosismi grafici di artisti come George Barbier, André Marty, Robert Bonfils, Fernand Simeon, Georges Lepape.
L’opera, 250 copie della quale sono legate da Luciano Fagnola con arazzo (da un disegno di Lepape) tessuto su telaio Jacquard in Selezione Cromatica Tessile realizzato da Inmetess di Volpiano (il prezzo – 175 € – è tutt’altro che ingiustificato in questo caso), gratifica tutti i sensi, ma soprattutto soddisfa quella voglia di cose belle, di eleganza d’antan, di cultura vera, che in tante persone per fortuna ancora esiste e resiste al dilagare della rozzezza estetica ed etica.
Il periodico illustrato “Mode et manieres d’aujourd’hui”, assieme al “Journal des Dame et des Modes” e alla “Gazette du Bon Ton”, fu una delle pubblicazioni di moda a maggior tasso di innovazione e sofisticazione che fossero prodotte in Francia nel periodo Déco, potendo vantare prestigiose collaborazioni con artisti capaci di realizzare favolose immagini colorate a pochoir. Tale tecnica grafica di origine giapponese, eseguita a mano, consentiva di dipingere in serie disegni già stampati grazie a sottili lamine di zinco usate come “mascherine” (una per ogni colore).
Nell’immaginario collettivo a questa rivista francese, tirata in sole 300 copie, resta legato soprattutto il nome del sommo illustratore George Barbier, a cui si deve tra l’altro la celeberrima immagine della pantera nera simbolo della maison Cartier. A lui nel 2008 il Museo Fortuny di Venezia dedicò una pregevole esposizione che ben ne sottolineò l’estrema versatilità professionale, la dimestichezza con le tecniche più svariate, i legami con le avanguardie, la “polifonia” creativa che lo vide artefice anche di abiti di moda, costumi teatrali, ventagli, gioielli, tessuti e molto altro.
Le sensuali immagini Déco che il volume di Santo Alligo ci ripropone evocano creature femminili di diafana leggiadria, slanciate e armoniose, ritratte in romantiche pose un po’ teatrali, mollemente adagiate su lussuosi sofà o in piedi con sguardo sognante mentre leziosamente agitano un ventaglio o un ombrellino, sempre vestite come divinità elleniche, raffinate in modo assoluto. Filtra aroma di nostalgia da queste illustrazioni, tanto più se pensiamo alla volgarità dei nostri tempi che lambisce finanche le passerelle.
A proposito di revival del Déco, un altro omaggio viene reso in questi giorni allo stile che ha “inventato” l’eleganza grazie a una mostra sulla bigiotteria dei primi decenni del Novecento – “Falsi ma belli. Il gioiello d’imitazione 1900-1940” – che si tiene a Roma al Museo Boncompagni Ludovisi per le arti decorative, costume e moda (fino al 15 Maggio). Sono esposti circa 600 modelli tra spille, bracciali, orecchini, pettorine, sautoir e collane varie, oltre ad alcuni abiti museali rari e preziosi, tra cui un Poiret degli anni ’20, varie cappe di damasco e velluto del decennio 1925-35, capi da sera o da garden party della sartoria Paradisi, abiti da pomeriggio in seta degli anni ’40.