Il Foulard: un quadrato di stoffa che fa la differenza
1937: l’anno in cui è stato messo in commercio. 90 cm: la lunghezza del lato. 4 km: il filo di seta usato per realizzare ogni esemplare. 950: la varietà delle stampe prodotte fino ad ora. 36: i modi con cui la Maison Hermès ci fa giocare con il nostro foulard, tornando a sorprenderci con un accessorio che non smetterà mai di essere di moda.
Negli Anni Sessanta Audrey Hepburn lo portava stretto sotto il mento, abbinato a vistosi occhiali da sole. E forte di questo stesso fascino retrò, il foulard si ripresenta sulle passerelle del nostro autunno/inverno 2008 quale interprete privilegiato di un’eleganza senza tempo.
Si è fatto notare, soprattutto, nella collezione Dolce&Gabbana, come dettaglio di colore usato a contrasto su un look prevalentemente monocromo nei toni del grigio e del marrone.
I due stilisti ci invitano a portarlo nei modi più svariati: come fusciacca, come cravattino, legato ai manici della borsa. L’unica regola da rispettare è che sia visibile e sorprendente.
A chi si sta chiedendo come mai il foulard sia tornato così prepotentemente di moda, rispondiamo, con grande semplicità, che di moda non è mai passato. Il foulard è sempre rimasto uno di quegli accessori che tutte dovremmo avere nel guardaroba. La sua versatilità, infatti, lo rende ogni giorno nuovo, ogni giorno diverso. Diane Vreeland raccomandava alle donne di annodare al collo il loro carré al mattino senza guardarsi allo specchio e di non toccarlo più per tutto il resto della giornata. Sarebbe stato il foulard ad adattarsi alla loro vita, alle loro esigenze. E non viceversa.
Da allora poco o nulla è cambiato nel processo creativo che porta alla nascita di uno dei 950 carré Hermès: 3 anni di gestazione, 4 chilometri di filo di seta, 90 centimetri di lato sono soltanto alcuni dei numeri che hanno reso inalterate la qualità e la fantasia del foulard per eccellenza.
36, invece, sono i modi con cui Hermès ci suggerisce di annodarlo. Se potete, regalatevi cinque minuti di tempo per scaricare la guida “Jouez con votre carré” pubblicata sul sito della Maison (www.hermes.com) e rubate spunti per personalizzare il vostro stile.
Nessuno, però, potrebbe essere in grado di introdurci all’arte del foulard meglio di Hermès, la casa di moda che l’ha messo per la prima volta in commercio nel lontano 1937.
Con un foulard come fusciacca, potete, infatti, sdrammatizzare anche il tubino nero più austero. Potete intrecciarlo e farne una cintura da abbinare a un paio di jeans e a una camicia bianca. Potete legarlo tra i capelli, arrotolarlo cosi da sostituire la collana, usarlo come cravatta con un tailleur pantalone dal taglio maschile.Non avete che l’imbarazzo della scelta. E la regola d’oro è non mettere limiti alla vostra creatività.
Con un foulard, infatti, andrete sempre sul sicuro: farete sempre la differenza.