Gianni de Benedittis ancora per Gattinoni
Continua a sorprenderci il doppio registro del lavoro di Gianni De Benedittis: da collezioni e pezzi veramente belli e di grande creatività ad altre con ispirazione a dir poco grottesca.
Fino al 3 luglio presso il Castello Carlo V di Lecce si poteva visitare la mostra “Gioielli all’Opera”: erano esposti i gioielli di Gianni De Benedittis per l’Aida di Ozpetek.
Circa cinquanta i pezzi esposti, disegnati e creati dal designer salentino per i personaggi dell’opera verdiana che, nel 74° Maggio Musicale Fiorentino, ha visto la regia di Ferzan Ozpetek con la direzione musicale di Zubin Mehta.
Le creazioni sono veramente belle “Ho lavorato a lungo sulle pietre naturali – dice Gianni De Benedittis – graffiandole e rompendole ulteriormente per ricavarne l’effetto desiderato, per farle assomigliare a reperti archeologici, ma con una linea nuova”.
Coralli, madrepore, agate ed ematiti, lapislazzuli, turchesi e malachite per impreziosire i pettorali dei protagonisti Amonasro, Aida e Amneris. Eleganti i bracciali in ottone e rame dei sacerdoti e i lunghi pendenti.
Dopo questo bell’esempio di pura gioielleria ecco che Gianni De Benettis torna alla sua idea del gioiello utile o meglio dell’oggetto quotidiano che viene nobilitato dall’arte orafa.
Disegna, partendo da questa sua ispirazione, COMPLEMENTI D’ARREDO per la collezione Alta Moda FW 2011/2012 di Guillermo Mariotto della Maison Gattinoni che giovedi 7 luglio sfilerà al Macro Testaccio La Pelanda di Piazza Orazio Giustiniani 4, a Roma. Tra i pezzi, considerato pezzo forte della collezione ed in omaggio a Duchamp uno sconcertante l’anello Orinatoio e l’anello-bracciale Water, rigorosamente in oro e diamanti. Per quanto sia dichiarato che gli oggetti sono stati caricati di “una forte componente ludica e ironica di denuncia, nel tentativo di voler conciliare l’idea di una paradossale ottimizzazione del riciclo con una nuova significazione dei simboli scatologici”, la scelta del soggetto lascia perplessi e lo si giustifica solo con la voglia di sbalordire: nessuno che abbia buon senso potrebbe mai portare al dito un anelo di quel valore e con quel soggetto. La responsabilità di chi crea oggetti o situazioni che troveranno qualcuno consenziente nel farli propri, è grande. “˜ironia può essere divertente, ma la realtà è tutt’altro. Ci viene un mente che uno dei grandi stilisti disse ad un altro: non fare mai un abito brutto qualcuno potrebbe comperarlo.
Non ci sembra che a questo punto del suo lavoro Gianni De Benedittis abbia bisogno di sorprendere, gli basta lavorare seriamente e dare il meglio della sua creatività e lo fa bene anche solo con un bracciale di ottone.
Di fatto altri oggetti di questa collezione per Gattinoni ci convincono e ci piacciono”¦.