Fugadafermo: i gioielli di Gianni de Benedittis per Gattinoni p/e 2012
Si chiama Fugadafermo la nuova linea di gioielli che Gianni De Benedittis del brand futuroRemoto ha disegnato e creato per la collezione Alta Moda P/E 2012 di Guillermo Mariotto della Maison Gattinoni.
Non si tratta della prima volta. Nel luglio del 2009 la collezione che accompagnava gli abiti Gattinoni prendeva il nome di Sfere Armillari e si rifaceva a questi strumenti antichi utilizzati per esprimere il moto dei pianeti. Ellissi e cerchi in metallo prezioso ruotavano liberi intorno ad un asse acquistando volume e dando vita orecchini importanti. Ma già qui si leggeva quella che è una delle caratteristiche del gioiello di Gianni De Benedittis: il movimento. Gioielli in movimento vincono sull’immobilità della gioielleria tradizionale costruita grazie alla giustapposizione di metallo e gemme. Gioielli che vibrano ed assecondano ogni movimento del corpo femminile.
La collaborazione prosegue per la collezione p/e 2010 e i gioielli del designer prendono il nome di Palingenesi ad indicare la rinascita. Ogni monile ha un simbolico richiamo. Anelli livelle con dentro una goccia d’acqua sorgente di vita e di purificazione e di rigenerazione, si alternano a orecchini pendolo e collane con 4 clessidre dai colori iridescenti che misurano il tempo, ma anche un bracciale con una doppia elica di agate uruguaiane e fili d’oro per riprodurre la struttura molecolare del DN A della modella
Poi il designer ci sorprende con la collezione Complementi di arredo che accompagnano gli abiti Gattinoni a/i 2011-12. In essa sviluppa un altro concetto interessante, quello della decontestestualizzazione di un oggetto utilizzato nella quotidianità che viene elevato a oggetto di lusso. Alcune realizzazioni non ci sono piaciute e le abbiamo definite come inutili provocazioni. In questa occasione aveva trasformato, quasi novello Duchamps, un orinatoio e un water in anelli rigorosamente in oro e diamanti.
Per l’autunno inverno 2010-11 eccoci alle Neografie, ai segni nuovi. Elaborazioni di forme geometriche tridimensionali o piane per creare ornamenti preziosi di grandi dimensioni, ma di estrema leggerezza. Ma anche monili simbolici come l’Anello Metro (strumento di misurazione), realizzato in oro e pavè di cinque carati di diamanti a cui De Benedittis assegna la metafora dell’ evoluzione e dell’aspirazione alla crescita o l’anello portarossetto che sta invece a significare il minimalismo della donna manager che rinuncia anche ad una piccola pochette, ma che sicuramente non rinuncia al rossetto.
Ed eccoci alla p/e 2012. Assecondando il motivo che ha ispirato gli abiti di Guillermo Mariotto anche Gianni de Benedittis parla di un nuovo Rinascimento, ma misteriosamente chiama la collezione Fugadafermo. “Un nuovo Rinascimento è possibile -spiega -attraverso un efficace recupero delle emozioni e quindi della memoria, intercettando tradizioni di stile di culture lontane nel tempo e nello spazio”. Allora come Mariotto si rifà ai Maya e a Leonardo. Dei primi prende lo spunto per riprodurre il famoso calendario su un anello; si ipira poi con libertà ai disegni di anatomia di Leonardo in tre anelli in oro e diamanti per esporre le sue riflessioni sulla memoria. Memoria genetica, è un anello dove un piccolo feto umano è racchiuso nella cavità lucida di una mezza placenta orlata di diamanti; ancora 2 anelli per rappresentare la Memoria cerebrale dove un cervello troneggia solenne prima in una silhouette di rubini e poi nel tuttotondo di una testa umana. Pieghe di memoria sono orecchini in argento. Poi ritorniamo al tema della decontestualizzazione degli oggetti quotidiani. Oro e diamanti per il Fan Ring, l’ anello ventilatore; Snorkeling e invece anello leggero come un soffio, quasi surreale.
Per il resto monili leggeri e in movimento, bracciali, orecchini, collane che hanno ben accompagnato gli abiti di Gattinoni. Come la lunghissima collana con un ramo di corallo chiaro al collo, i collier a forma di collare per la sposa o quello che sostiene il velo anche dietro; le collane con pietre del medesimo colore dell’abito. Un buon lavoro di Gianni de Benedittis ed una buona collaborazione con Guillermo Mariotto.