L’eclettica figura di Diana Vreeland in mostra a Venezia
Tra le figure più controverse ed eclettiche del mondo della moda, spicca senz’altro quella di Diana Vreeland.
La sua carriera nel fashion inizia negli anni ’20, con la sua celebre, dissacrante rubrica “Why don’t you?” su Harper’s Bazaar. Un esempio? “Why don’t you (perché non)… lavi i tuoi capelli biondi con lo champagne sgassato, come fanno in Francia?” In seguito conquistò il ruolo di fashion editor, arrivando nel 1962 alla direzione di Vogue America, dove in 9 anni rivoluzionò il magazine e lo stesso mondo della moda.
Tra le dichiarazioni più provocatorie della Vreeland: “Io indosso sempre i miei golf al contrario: mi donano molto di più”, “Non bisogna mai aver paura di essere volgari, solo di essere noiosi”, non ultima il consiglio di avere sempre nel proprio look “quel leggero tocco di cattivo gusto di cui tutti abbiamo bisogno”. Negli ultimi anni della sua vita, si dedicò a curare le più importanti e scenografiche mostre del Metropolitan Museum of Art’s Costume Institute.
Dal 10 marzo al 26 giugno 2012, a Palazzo Fortuny a Venezia, sarà possibile analizzare la complessità dell’opera di Diana Vreeland nella mostra curata da Judith Clark e Maria Luisa Frisa “Diana Vreeland after Diana Vreeland”, commissionata da Lisa Immordino Vreeland e promossa dalla Fondazione dei Musei Civici di Venezia e dal Diana Vreeland Estate, in collaborazione con Mauro Grifoni e Vicenza Oro.
I sontuosi saloni di Palazzo Fortuny ospiteranno i numeri di Harper’s Bazaar che hanno visto la collaborazione della Vreeland con Alexey Brodovitch, le edizioni di Vogue in cui la Vreeland editor in chief ha creato dal nulla l’immagine degli anni Sessanta, i cataloghi delle mostre da lei curate. Ma anche alcuni tra gli abiti simbolo indossati da Diana Vreeland durante gli eventi più importanti: Yves Saint Laurent, Balenciaga, Chanel, Missoni, Givenchy, Pucci. Per concludere fotografie e oggetti prestati dalla famiglia Vreeland. Il pubblico avrà modo di apprezzare la capacità della Vreeland di comunicare attraverso la moda le più disparate forme d’arte e di conoscere i gusti eterogenei e le tendenze del tempo.
In attesa del 10 marzo, in questi giorni a Milano nello spazio di Mauro Grifoni “Corridors and Stairs” (via Santo Spirito, 17), si potrà assistere ad una preview della mostra intitolata “Bizzarre, colorquake, flamboyant, personalities, allure”: una serie di parole care alla Vreeland, alternate ad immagini e fotografie, a dare un assaggio dell’universo racchiuso in “Diana Vreeland after Diana Vreeland”.