Di tutto un po’
E’ una di quelle notizie che scaldano subito il cuore e infondono fiducia nelle sorti magnifiche e progressive della nostra moda. Recentemente, infatti, è stato presentato www.feeltheyarn.it, il primo blog e social network interamente dedicato ai filati ed alla maglieria prodotti a Prato. Si tratta di un’iniziativa voluta dal Consorzio Promozione Filati, un gruppo di aziende italiane del comparto che operano in partnership con importanti marchi internazionali dell’abbigliamento in maglia. L’obiettivo, come ha dichiarato il Presidente del Consorzio Francesco Lucchesi, è quello di fungere da punto di riferimento per “aspiranti stilisti, creatori di maglieria, studenti delle scuole di moda, ex-studenti, persone che cercano di realizzare il sogno di entrare nel mondo del lavoro in questo settore, sia come indipendenti sia all’interno di aziende esistenti”. Creatività, saper fare, flessibilità sono i valori che “feel the yarn” (marchio commerciale già registrato) si impegna a diffondere nel mondo della moda a 360°. Fra le attività svolte: un master e un concorso per futuri designer, programmi di training in Italia per brillanti studenti stranieri, evento di premiazione del “best outfit” a Pitti Immagine Filati, borse di studio, attività di informazione costante, visibilità a giovani stilisti.
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DALLA RUSSIA CON AMORE
L’entrata della Russia, finora uno dei Paesi più protezionisti del G20, nell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) è un traguardo storico, che recherà notevoli benefici soprattutto ai comparti del tessile-abbigliamento, delle calzature, della gioielleria, dell’arredamento e dell’alimentare: settori ad alto valore aggiunto in cui il made in Italy da sempre eccelle consolidando la sua vocazione all’export. Valutando l’effetto congiunto della riduzione delle tariffe e dell’abbattimento di altre barriere (apertura del business dei servizi, accesso al mercato degli appalti, tutela della proprietà intellettuale), il Vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione, Paolo Zegna, ha dichiarato: “Le riforme che il Governo russo si è impegnato a intraprendere contribuiranno a creare un sistema economico più certo e trasparente, ponendo le basi per una maggiore presenza in Russia delle nostre imprese, anche di quelle piccole e medie”. Per quantificare in dettaglio l’impatto per le imprese italiane dell’adesione di Mosca al WTO, Confindustria ha predisposto uno studio analitico di cui può essere presa visione sul sito www.confindustria.it, in cui si evidenziano tutti i vantaggi sostanziali derivanti dall’adeguamento della Russia agli standard internazionali e gli atout connessi al calo dei dazi. La moda italiana ringrazia…
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INTEGRAZIONE DI MODA
Benemerita iniziativa della Caritas Diocesana di Vicenza, che un anno fa ha lanciato un corso di qualificazione professionale di sartoria per donne Rom e Sinti in condizioni disagiate. Dopo dodici mesi di sperimentazione che hanno coinvolto 7 donne, il traguardo è stato raggiunto con successo, tant’è che di fronte alla sede cittadina della Caritas è stato inaugurato da poco un vero e proprio atelier, il quale offrirà occasioni preziose di lavoro e quindi di integrazione sociale a persone finora in difficoltà (nella diocesi locale la popolazione Rom e Sinti ammonta a 600 individui, distribuita in 20 Comuni diversi). Come ha dichiarato il direttore della Caritas vicentina don Giovanni Sandonà, “lo scopo ultimo è aiutarle a mantenere in modo adeguato le loro famiglie e poter dunque vivere dignitosamente e nella legalità; i primi risultati, grazie anche all’attenzione di alcune amministrazioni comunali, iniziano a vedersi, perché la partecipazione, l’entusiasmo e la costanza di queste donne è stata davvero significativa”. Tra le insegnanti del corso di cucito non mancavano persone di notevole esperienza sartoriale, alcune delle quali persino provenienti da laboratori d’alta moda, desiderose di offrire alle loro più sfortunate “sorelle” le possibilità che non hanno potuto avere.
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LA RUGA TI FA BELLA
In Usa è diventato un caso mediatico il blog Advanced Style di Ari Seth Cohen, fotografo trentenne il cui interesse è concentrato sulle signore over 70. Trascurate dal fashion system, le anziane sono per lui non solo modelli di estro e gusto squisito, ma anche di personalità, da raccontare con foto e commenti postati su un mezzo di comunicazione modernissimo (il suo blog è visitato da oltre 100mila persone al mese). Quelle ritratte da Cohen sono “grannies” incontrate per caso nelle vie di New York, abbigliate in modo originale, con accessori particolari, accostati alla perfezione, così da creare un’aura di raffinatezza, fascino, vitalità. I suoi scatti risultano estremamente naturali, le pose spontanee, senza incertezze. “Trovo gli anziani più interessanti dei giovani” – ha spiegato il blogger – “perché hanno un’età in cui non c’è bisogno di impressionare nessuno, si acquista libertà e piena consapevolezza di se stessi”. Sì, ci piace! A noi, quella di Cohen sembra un’operazione davvero intelligente, benché eccentrica, per recuperare il concetto di cultura della moda e di continuità nel tempo. Cohen, che di recente è stato in Italia (allo Ied di Roma), ha notato come da noi risulterebbe difficile un’iniziativa del genere, visto che gli Italiani cercano sempre una rassicurante omologazione nel look. Comunque, ora ci rendiamo conto quasi all’improvviso di come si siano rovesciati certi rapporti di forza generazionali, per cui i “non-più-giovani” appaiono solidi “winner”, che fondono in sé fascino e carisma, personalità e potere, mentre i giovani paiono sempre più fragili, incerti, “bruttini”. Basti considerare che oggi le più sensuali icone di Hollywood siano ritenute attrici come Kate Winslet, Julianne Moore, Andy McDowell, Susan Sarandon, le quali con le loro rughette non celate hanno accreditato una nuova estetica della maturità. Ecco spiegato, forse, anche il gusto un po’ rétro di tanta parte della moda contemporanea.