La sai l’ultima?
LA “PANTERA” RUGGISCE ANCORA
Da povera cocotte a musa del “gioielliere dei re” (così fu soprannominato Louis Cartier) e infine lei stessa mente creativa della celebre maison parigina. Alla splendida e volitiva Jeanne Toussaint ha dedicato di recente un libro Stéphanie Des Horts (“Un sogno d’amore al Ritz”, Piemme), che racconta la parabola umana e professionale di colei che fu una delle protagoniste dello stile tra le due guerre mondiali. A lei, che amava vestire abiti di Poiret, Vionnet e dell’amica Coco Chanel, si devono alcuni dei più celebri gioielli firmati da Louis Cartier, di cui fu amante e, dopo la fine della loro relazione, confidente e preziosa collaboratrice. Toussaint fu una visionaria che rivoluzionò l’arte orafa del suo tempo, ispirando gioielli ad uso di donne moderne e dinamiche. Tra le sue creazioni originali – ricche di smalti, pietre cabochon, gemme fino a quel momento mai impiegate nell’alta gioielleria ed audacemente accostate fra loro – si ricordano soprattutto gli spettacolari modelli a forma di animali esotici, in particolare la pantera che divenne simbolo di casa Cartier.
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ONORE AGLI AGHI
In Giappone, dove da sempre le donne sono educate all’arte del cucito sin da bambine, viene tutt’oggi celebrata una festa speciale dedicata agli aghi e agli spilli che si sono rotti o ossidati con l’uso. Il sensibile fine è quello di rendere omaggio con rispetto e gratitudine all’utile servizio che essi hanno reso. Si tratta, precisamente, della cerimonia dell’Hari-Kuyo, che ha luogo in tutti i templi e santuari del Paese l’8 Febbraio di ogni anno (giorno nel quale, un tempo, si commemorava la divinità protettrice delle risaie). Il rito ha origini antichissime e ricorda la festa in cui le donne potevano esimersi dai lavori di cucito. L’Hari-Kuyo, dalle Giapponesi ancora praticato in abiti tradizionali, consiste in una sorta di “sepoltura” degli aghi e degli spilli, che vengono affondati in torte di tofu o rafano. E’ facile scorgere un forte retaggio religioso animista in questa cerimonia, che si fonda sull’attribuire dignità quasi umana agli oggetti di impiego più comune, che interagiscono profondamente con la vita di chi li adopera e, in quanto tali, meritano la massima considerazione.
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I CAVALIERI DELLA MODA
Tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro nominati dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano (su proposta del Ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera) 4 sono esponenti del settore moda. Per l’esattezza di tratta di Stefano Ricci, titolare dell’omonimo brand di alta sartoria maschile, emblema di quell’artigianato italiano di qualità che sa guadagnarsi le passerelle e le vetrine internazionali; Luigi Francavilla, Presidente di Luxottica, colosso nel settore degli occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi, con coltre 7000 negozi in tutto il pianeta; Carla Gardino, Presidente dell’azienda Slam leader nello sportwear velistico, che nel2010 ha conquistato la 33a America’s Cup col trimarano Oracle, di cui vestiva il vittorioso team; Luciano Cimmino, che da rappresentante di Bassetti e poi fondatore di Original Marines ha saputo abbracciare “visionarie” sfide fino a ricoprire l’attuale ruolo di Presidente di Pianoforte Holding, a cui appartengono marchi celeberrimi come Yamamay (intimo) e Carpisa (pelletteria e accessori). A proposito di quest’ultimo imprenditore, in particolare, vogliamo sottolineare come egli possa ergersi a modello di un Mezzogiorno che lavora e produce al meglio senza delocalizzare, volendo conservare il proprio “cuore” in questa parte d’Italia (da sottolineare che il Gruppo Pianoforte dà lavoro ad oltre 1000 persone). Congratulazioni sincere a tutti i prodi Cavalieri della Moda!
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ALLEATI PER L’INDUSTRIA TESSILE
Le Unioni Industriali di Prato e Biella – distretti manifatturieri iper-specializzati nella produzione di prodotti tessili – hanno siglato un importante accordo per la condivisione in sinergia di alcuni importanti strumenti operativi allo scopo di aumentare e migliorare i servizi offerti agli associati, nonché ottimizzare i costi. I due enti quindi si metteranno in rete, conferendo l’uno i prodotti assicurativi (Biella), l’altro il proprio sistema di paghe e contribuiti (Prato). Quello delle reti, in effetti, rappresenta anche un modo efficace per aggregare imprese di piccole dimensioni, consentendo loro di aumentare la “massa critica” e rafforzarsi rispetto ai concorrenti più grandi. Come ha sottolineato Aldo Bonomi, Vicepresidente di Confindustria con delega alle reti, siffatti accordi tra associazioni sono fortunatamente in crescita: “Ci sono 15 contratti che coinvolgono 59 associazioni – ha dichiarato al “Sole-24 Ore” – e questo è uno dei nostri obiettivi: semplificare le strutture, unire le forze, migliorare la qualità dei servizi offerti. E’ uno dei target che ha posto il Presidente Squinzi e le nostre associazioni devono essere d’esempio”.