Lady Dior, autentica raffinatezza
E’ terminata domenica 4 novembre alla Triennale di Milano un’interessante e originale mostra su un accessorio iconico della moda in tutto il mondo: la Lady Dior la borsa desiderata da ogni donna, .
La handbag è stata creata nel 1995 da un artigiano di Scandicci e regalata dalla première dame di Francia a Lady Diana, principessa del Galles, che era in visita a Parigi. La donna la portò sempre con sé e forse conquistata dall’uguaglianza delle iniziali, oltre che dalla suprema raffinatezza della borsetta, ne ordinò una di ogni variante di colore.
Realizzata in pelle (o in pellami esotici) con l’impuntura a cannage e ornata dai cerchi dorati che ne collegano la struttura rettangolare ai manici arcati, la Lady bag è anche impreziosita dalle lettere “DIOR” pendenti, omaggio alla passione di Christian Dior per i ciondoli portafortuna.
Prima di diventare un couturier, il signor Dior fu un gallerista preparato ed entusiasta: a Parigi fu il primo ad esporre le opere di Mirò, Dalì e Giacometti; esibì anche lavori di Picasso, Ernst e Klee. Il giovane stilista rimase vicino agli artisti per tutta la sua vita, al punto che questa sua accesa passione è fondazione stessa dell’identità più profonda della Maison, si può trovare nelle sue creazioni e oggi alimenta una appassionata sintonia tra la borsa Lady Dior – icona assoluta della Maison – e i lavori degli artisti più talentuosi.
Mitica e nello stesso tempo ancora moderna, oggetto di culto della moda negli ultimi 15 anni, con il suo stile couture che le conferisce classe senza confronti, la Lady Dior ha ispirato i più grandi artisti di tutto il mondo. Fotografi, scultori, video artist, registi di spicco e due giovani studenti vincitori di un concorso indetto dall’Accademia delle Belle Arti di Brera, per un totale di 83 artisti internazionali, hanno celebrato la mitica borsa raccontandone la loro visione; lodata come una vera e propria opera d’arte dagli oltre 77 eccezionali lavori che compongono la mostra itinerante, intitolata “Lady Dior As Seen By”.
Da David Lynch a John Cameron Mitchell, da Patrick Demarchelier ad Arne Quinze, passando attraverso i lavori di Wen Fang, Maarten Baas, Olympia Scarry e Recycle Group per approdare a quelli degli Italiani Luca Trevisani e del duo Vedovamazzei; finendo con le opere di Alessandro Carano e Davide Stucchi, vincitori del concorso indetto tra i giovani artisti dell’Accademia di Brera. Tutti onorano, ognuno a suo modo, la figura simbolo dello stile Dior rendendo omaggio al celebre stilista parigino.
Alle pareti celebri foto, quadri e pubblicità ritraggono la Lady Dior in svariati modi per esprimerne l’unicità e la sua forte femminilità. Sotto cubi di vetro si possono invece ammirare borse scultura: dalla più originale Lady Dior esplosa alla più grossa in granito, dalla più leggera in lino alla più pesante che emerge dalla pietra, da quella sciolta a quella sott’acqua, c’è poi quella trasparente di vetro, quella mosaico di ceramica, in filo di ferro, in gomma, cera, feltro.
Su grossi schermi da cinema, una misteriosa Lady Dior, impersonata da Marion Cotillard, è invece ripresa nelle capitali del mondo, proiettando la borsa ai vertici del patrimonio culturale della Maison Dior. Infine con un gioco di luci vedo-non vedo, le vere borse gioiello Dior, nelle loro più celebri versioni di colore e tessuto, illuminano la mostra.
Dopo aver girato questa esposizione, la vista è molto appagata ma si è spinte da un’irrefrenabile voglia di poter toccare la borsa tanto amata dalla principessa del Galles. Se il desiderio di sentire con mano l’oggetto di culto Dior è così forte basta fare un salto in Via Montenapoleone, a Milano, per sfiorare la Lady Dior ed anche per contemplare la boutique della maison, rinnovata e riaperta al pubblico da poco.