La rivoluzione di Vivienne Westwood
Sempre ironica, provocatoria e battagliera.
La battaglia che Vivienne Westwood combatte per l’A/I 2013-14 è la difesa del nostro Pianeta, e chiama tutti a schierarsi in questo nobile combattimento. In tempi passati i contenitori riciclabili firmati dal suo estro erano stati i precursori di un impegno ecologico. Ma ora va a fondo.
Come lo fa? In due modi. Il primo utilizzando il volto dei ragazzi che sfilano. I suoi outft sono di per sé ironici e non basta stampare un teschio o fare indossare una mascherina con lo stesso tessuto pied-de-poule per denunciare il pericolo di morte del pianeta. Molto più efficace, contundente, agire sul viso dei modelli con un make up che ricordi la consuetudine di molti popoli guerrieri -a noi forse vengono immediatamente alla memoria i pellirossa d’America- di tracciare sul volto i segnali colorati della guerra. I nostri guerrieri portano segni neri; con una traccia di eyeliner sll’orbita oculare o ai lati della bocca, si trasformano in combattenti dal sorriso duro e volto arrabbiato, segnato da cicatrici e portano i capelli ispidi tipici d luoghi desertici o almeno con scarsità di acqua.
Il secondo espediente è un proclama che spinge alla resistenza e all’azione e lo fa con molta intelligenza e cioè evidenziando il legame tra clima ed economia stabilendo questa equazione semplice e di buon senso: “Quello che aiuta il pianeta, aiuta l’economia / Quello che fa male al pianeta, fa male all’economia”; quindi “Se desideriamo un’economia solida dobbiamo disporre di un ambiente sano”. Da donna pratica stabilisce un piano di azione e suggerisce come partecipare alla rivoluzione con indicazioni elementari che chiunque può metter in pratica.
Ed allora di seguito l’editto che stabilisce l’inizio della rivoluzione climatica.
CLIMATE REVOLUTION
La rivoluzione è iniziata.
Il fatto che il cambiamento climatico sia a opera dell’uomo è un fenomeno accettato dalla maggior parte delle persone. Durante ogni fase della vita le persone cambiano i loro valori e i loro comportamenti. Questo incrementa lo sviluppo della Rivoluzione. La lotta non è più tra classi sociali o tra ricchi e poveri, bensì tra idioti e persone attente alla salvaguardia dell’ambiente.
IL MESSAGGIO PIU’ IMPORTANTE
La Climate Revolution è l’unica via per un’economia solida.
Nel momento in cui il grande pubblico abbraccerà questa teoria, allora avremo vinto.
PROPAGANDA PER LA RESISTENZA ECONOMICA
Il nostro sistema economico basato principalmente sull’industria estrattiva, i cui scopi sono il profitto e lo spreco industriale, è la causa principale del cambiamento climatico. Abbiamo sprecato le risorse della Terra, pertanto non possiamo più sfruttarle in modo economico. Questo fatto ci appare come un sintomo, la prova che la crisi economica è scaturita dal cambiamento climatico. La crisi climatica e quella economica sono come due serpenti che si mangiano la coda a vicenda.
Gli economisti trattano l’economia come se fosse pura scienza, come se non avesse nulla a che fare con la vita reale. Il risultato di questa falsa teoria è l’intenzionale confusione attraverso cui l’industria semina il caos e ignora il costo umano e ambientale dell’operazione. La vecchia, cieca, meccanicistica e minacciosa visione degli economisti impedisce la reale analisi dei fatti. Se essi includessero il cambiamento climatico all’interno dei loro calcoli potremmo indirizzarci verso un futuro migliore.
Se desideriamo un’economia solida dobbiamo disporre di un ambiente sano. Quello che aiuta il pianeta, aiuta l’economia / Quello che fa male al pianeta, fa male all’economia.
PIANO D’AZIONE
1) Essere consapevoli della connessione tra cambiamento climatico e crisi finanziaria.
2) Implementare i due fattori senza i quali non possiamo fermare il cambiamento climatico:
i. Stabilire “the Arctic Commons”
ii. Salvare la Foresta Pluviale
Entrambi sono possibili in questo momento.
3) Richiedere l’impiego di energia pulita e rinnovabile.
4) Tenere a freno le imprese, soprattutto l’industria estrattiva e agroindustriale. (Abbiamo notato una parola coniata di recente “Corporocracy”.)
5) Dobbiamo creare un governo delle operazioni dove includere le ONG, le aziende, i VIP, e diffondere le nostre idee sui social network.
COME PARTECIPARE ALLA RIVOLUZIONE
1) Il denaro è un mezzo per un fine, non un fine in sé.
2) Qualità vs Quantità
3) Compra meno, scegli bene, fallo durare. “Non ho mai sperperato denaro, l’ho speso”- Oscar Wilde. Si potrebbe fare una donazione a qualche ONG o un’opera di carità.
4) Prepara e cucina il tuo cibo;
5) Riduci l’utilizzo della plastica;
6) Tieniti informato;
7) Il mondo è pieno di ONG, seguine una in particolare e dai il tuo supporto. Potrai imparare molto.
8) Considera le responsabilità di avere/non avere un figlio
9) Prendi parte attivamente alla Rivoluzione.
10) Investi in arte e cultura.
For more information and to join Vivienne’s revolution go to her ‘Get a Life’ blog: www.activeresistance.co.uk