La Moda come la intendo io
Si parla di parità, pari opportunità, di richiamo alla Costituzione e di rispetto per la donna, qualunque sia la sua provenienza, qualunque sia la il suo status. Ci si scandalizza giustamente degli abusi, i maltrattamenti, gli stupri, le violenze inaudite e il femminicidio dilagante, episodi degni della peggior specie umana. Retaggio di una cultura atavica, dove la donna è sempre stata vista come accessorio, diafana figura di imbellimento.
Ebbene, spesso siamo noi stesse portatrici di pregiudizi perché con le nostre scelte e perché no, anche con i nostri acquisti, alimentiamo questo brutto circolo vizioso.
Ci sono modi e modi e mode e mode, va detto.
Certo, che importanza può avere acquistare una borsa o un cappotto di un certo tipo piuttosto di un altro?
Conta, perché sono le piccole cose che fanno le cose grandi, come se ipoteticamente, si pensasse ad un pane che è insieme di miliardi di briciole.
Ma è necessario acquistare la borsa o l’accessorio “à la page”, anche se non ci rappresenta, solo esclusivamente per sentirsi parte del gregge?
La moda che è anche modo di porsi e che perciò dovrebbe essere espressione di personalissimo gusto, possiamo combinarla da noi.
Lo considero un gioco creativo fantastico poter pensare gli abbinamenti, i colori, le stoffe, tutto personalizzato ed esclusivo, frutto del nostro libero arbitrio, senza guardare gli standard imposti e con un sano occhio al borsellino.
E poi che vergogna certi slogan sulle shopping che ho visto esposte in un lussuoso negozietto nel centro di Brescia!
“La Bellezza è una forma del Genio, anzi, è più alta del Genio perché non necessita di spiegazioni. Essa è uno dei grandi fatti del mondo, come la luce solare, la primavera, il riflesso nell’acqua scura di quella conchiglia d’argento che chiamiamo luna. Non può essere interrogata: regna per diritto divino”. Oscar Wilde
Se mi dicono che sono “alla moda”, prima di compiacermi, indago me stessa. Mi chiedo se quello che indosso è frutto di una mia scelta libera, dettata da uno stato d’animo particolare, creativo, o se è il risultato di un condizionamento del momento o di qualche abilissimo spot.
Nel primo caso mi compiaccio, nel secondo devolvo “il tutto” in beneficenza.