“Tird Dimension” per Quattromani
Quando Massimo Noli e Nicola Frau, hanno lanciato la prima collezione Quattromani –primavera estate 2013- il nome della loro performance era First Touch quasi a significare che si trattava di un esperimento, di un primo tentativo di mettersi alla prova e misurarsi con il mondo della moda. Second Skin– scelta da Who is On Next?, il progetto di scouting di giovani talenti di Alta Roma in collaborazione con Vogue Italia- è stata la collezione autunno inverso 2013-14, perché l’abito è una seconda pelle, non un accessorio privo di senso, ma una “rappresentazione” della personalità di chi lo indossa. Infine per la primavera 2014 viene logico pensare ad un terza prova –Tird Dimension– per cimentarsi con la tridimensionalità: costruire l’abito a partire dalla naturale bidimensionalità, ma prepararlo ad essere tridimensionale nel momento in cui lo si indosserà.
Tre prove in un breve arco di tempo che hanno identificato in modo netto lo stile del duo sardo. Stile semplice, minimalista, con ricorrenti forme geometriche accentuate dall’accostamento di texture diverse e dai colori puri e decisi in modo particolare in First Touch e Second Skin. Colori energetici, vitali, -come il verde mela, il giallo, il blu elettrico, il fuxia, il giallo- che suggeriscono un modo di lavorare, come se, per definire la forma dell’abito, partissero dal colore. Texture diverse: un evidente e paziente lavoro di ricerca per provare gli effetti che si creano da accostamenti di tessuti classici e naturali, seta, lana, cotone, con materiali hi-tech come il neoprene, o il carbonio per le paillettes.
Nella collezione primavera/estate 2014 il classico gosgrain, crepe de chine, popeline sono accostati a naylon, vernice, nappa tecnica e poi la stampa 3D già precedentemente sperimentata. Una cicala è il filo conduttore di tutta la collezione, stampata a tutto campo e in versione nero assoluto o multicolor o è un simpatico decoro colorato sul risvolto della camicia. Anche in questa collezione intarsi di materiali, intagli geometrici sugli abiti e sugli accessori: cluth piatte e maxibag dalle forme geometriche e dalle impugnature innovative.
Presentata a Roma e poi a settembre a Milano in un evento collettivo, la collezione si impone all’attenzione, ma non vuole stupire; è moderna ma ha reminiscenze retrò (anni ’60 ?); moderna ma non di tendenza; è minimalista, ma accurata, sartoriale nella realizzazione, ogni capo è arricchito da piccoli dettagli. Pensata per una donna giovane un po’ ironica, reale e concreta. Il duo di stilisti sembra quasi voler soddisfare, non i sogni di una bellezza e di una eleganza irraggiungibile, ma le quotidiane necessità della donna di oggi che vuole essere chic e moderna con capi facilmente portabili e mixabili che sappiano trasmettere attraverso il colore non solo forza ed energia, ma anche un pizzico di speranza e di allegria.