Architettura e Bijoux: idee e poesia in mostra
Il passo è breve tra architettura e bijoux, come dimostra esemplarmente la mostra che dal 21 Dicembre al 26 Gennaio si tiene al Museo del Bijou di Casalmaggiore, l’unica realtà museale italiana dedicata all’ornamento personale in materiali non preziosi. “Architetture da indossare – Come la progettazione dell´architettura ridefinisce il gioiello di design“: è questo il titolo dell’evento, curato dall’arch. Floriana Maracchia e patrocinato dal Comune di Casalmaggiore, dall’Ordine degli Architetti P.P.C. di Roma e provincia, dall’Ordine degli Architetti P.P.C. della Provincia di Cremona, in collaborazione con l´Associazione Amici del Museo del Bijou e con il Distretto delle Terre Casalasche. L’intento di questa originale iniziativa è di riflettere e rendere esplicito al pubblico il valore aggiunto che l’occhio di un architetto può conferire alla ideazione, creazione e realizzazione di un gioiello.
In effetti, alcuni architetti con una significativa esperienza in questo campo di ricerca, (Floriana Maracchia, Ilaria Vernier, Paola Ferri e il gruppo Elviro di Meo/Antonio Rossetti) sono stati chiamati a rispondere, con le loro opere, ad alcuni punti teorici che illustrano cosa significhi “essere architetti che elaborano gioielli” e che dalle idee sanno distillare la poesia. Uno dei tratti peculiari di questa mostra è da riscontrare nell’utilizzo di materiali tanto lontani da quelli tradizionalmente impiegati dalle tecniche orafe e rintracciabili invece nella pratica professionale di un architetto, quali cemento, rame, profili di alluminio, elementi in acciaio, plexiglass, ceramica, vetro, ecc.
Al Museo del Bijoux di Casalmaggiore gli architetti, in un dialogo condotto attraverso le loro opere, si confrontano sugli elementi del “fare architettura” nella realizzazione di un gioiello di design, analizzando attraverso esso sei distinti punti alla base della mostra stessa.
1. Il gioiello come IDEA E LUOGO DELLA MENTE
Il gioiello come COME POESIA E SINFONIA
Gli architetti affrontano il tema della centralità dell’Idea nel progetto, del riconoscimento dell’origine trascendente del processo creativo. Il risultato estetico di un progetto, giustificandosi in un fondamento mentale e concettuale, è condizionato fortemente dalla relazione armonica tra gli elementi propri della composizione, dalla loro rispondenza all’idea. In questa corrispondenza a equilibri profondi e irrinunciabili, la composizione risuona come un brano musicale e il progetto rende concreta la poesia del bello, traducendola dal mondo trascendente dell’idea.
2. Il gioiello come VERITÀ e ARTE
Il gioiello come IMMAGINE NECESSARIA
La risposta ad un principio ideale comporta la volontà di vincere la tentazione dell’apparenza in favore della ricerca profonda di significato. La forma si pone come volontà immanente, in un senso irrinunciabile di onestà, di rispetto assoluto per l’organicità della composizione, nella realizzazione di un’immagine necessaria. Al di là del semplice valore del bello o del valore della tecnica, il progetto dell’architetto porta rispetto all’Idea, esprimendo il valore assoluto della Verità, elemento centrale e imprescindibile. L’idea quindi è quel valore che aggiunge al gioiello di design, a prescindere dal valore del materiale dell’oggetto, un valore nuovo e immateriale, Assoluto e Vero. In questa ricerca di verità l’opera sfiora il valore dell’arte.
3. Il gioiello come ESPRESSIONE
Il gioiello come COMUNICAZIONE DELL’ANIMA
L’idea alla base del progetto vuole essere comunicata. Aspetto fondamentale del creare è l’espressione, e l’opera, esprimendo la volontà comunicativa propria dell’arte, risponde all’irrefrenabile e naturale bisogno di significati che è insito nell’anima dell’uomo.
4. Il gioiello come LINGUAGGIO
Il gioiello come DIALOGO TRA PARTI ED ELEMENTI SINTATTICI
Architettura è dunque comunicazione e la trasmissione del messaggio avviene attraverso l’uso di un linguaggio, di quegli elementi sintattici e “grammaticali” che lo strutturano. Nello studio della forma, nelle proporzioni, nell’analisi del ritmo e delle relazioni di una composizione gli architetti individuano un’etica che rende necessario riconoscere quelle espressioni più consone a dare risonanza allo stato d’animo ricercato e sollecitato, affinché la comunicazione avvenga senza fraintendimenti.
5. Il gioiello come STORIA, MEMORIA E STORIA ALTERNATIVA
Il gioiello come LUOGO NEL TEMPO
Gli architetti analizzano il rapporto esistente tra l’opera e il tempo, tra l’opera e la storia; raccontano la storia quale strumento di indagine e la memoria quale fonte creativa del gioiello. Trovando fonti e ispirazioni nella memoria, la storia è la coscienza attraverso cui la ricerca si esplica nel nuovo. Le parti, fisiche e concettuali all’interno della composizione, assumono la forza di forme archetipiche e si collegano direttamente ad un passato storico che arriva ad interessare l’opera realizzata nel presente. Nell’opera d’arte l’idea si afferma concretizzandosi in un luogo. L’opera dà luogo all’esistente, dà luogo al tempo ed ai valori che esprime. L’esistenza incontra il qui e l’ora.
6. Il gioiello come PROGETTO
Il gioiello come REALIZZAZIONE TECNICA E MATERIALE
Il progetto è studio grafico programmatico, affiancato all’interesse specifico per la conoscenza del materiale e della realizzazione tecnica. Gli architetti prendono in esame un punto di vista prettamente operativo e pratico del “fare cantiere”. Le buone idee devono appoggiarsi sulla buona conoscenza dei supporti, dei materiali e delle tecniche in un iter creativo dell’”investigar facendo”. Nell’ottica di ricerca semantica del progetto, il procedimento grafico del progettare è processo di svelamento e ricerca del significato e del significante.
Una mostra per vedere e per pensare.