Marras nell’atelier di C. Claudel per la p/e ’09
È un’esplosione di creatività questa collezione che esalta la femminilità della donna di Marras. Un contrasto femminino e dosato di superfici e pesi, opaco e lucido, pesante e leggero, rigido e morbido. Nulla è però “urlato” , non si cerca di scioccare , ma impressiona il gran lavoro di conciliazione. Tutto in un impercettibile equilibrio sopra la follia, quella di “Camille Claudel”.
Grande suggestione alla sfilata di Antonio Marras che costruisce un immaginario atelier della scultrice di fine ottocento Camille Claudel, allieva e amante dello scultore Rodin. La sua è una storia di grandi passioni, sentimentali e artistiche che finì drammaticamente in un manicomio francese dopo trentanni di rabbioso e disperato internamento. In questo parallelo dove l’arte è pervasa di pazzia, il genio rimane incompreso ed incompiuto lo stilista sardo ci disegna una donna romantica dove ” i tessuti si mischiano, si sfiorano, si intersecano e si confondono sovrapponendosi”.