Ferragamo: a piccoli passi nell’anima
Fino al 12 Aprile 2015 il Museo Ferragamo di Firenze ospita una singolare mostra dedicata all’arte del camminare: “Equilibrium” a cura di Sergio Risaliti e Stefania Ricci, i quali sono partiti dal lavoro stilistico ed anatomico di Salvatore, fondatore dell’iconica maison fiorentina, per stabilire un confronto tra opere d’arte e mezzi espressivi diversi quali sono pittura, scultura, fotografia, cinema, stampa.
“Quando cominciai a studiare anatomia – scrisse lo stesso Ferragamo nella sua autobiografia – individuai il primo indizio per la soluzione del problema nella distribuzione del peso del corpo sull’articolazione del piede. Scoprii che quando stiamo in piedi il nostro peso poggia direttamente sull’arco plantare: una piccola superficie di pochi centimetri sostiene tutto il nostro peso che, quando camminiamo, si sposta da un piede all’altro”. In effetti, l’eccezionale allestimento del Museo Ferragamo è mosso dall’intento di evidenziare i nessi tra le ricerche “scientifiche”, di design e di moda con discipline in apparenza distanti come il mondo del circo, dell’archeologia, della danza, dell’architettura, dell’ingegneria…
Per l’occasione, i più importanti musei ed istituzioni pubbliche e private, tra cui l’Ermitage di San Pietroburgo, la Galleria degli Uffizi, il Museo dei Fori Imperiali, la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, il Musée d’Orsay, il Musée Rodin, il Musée des Beaux-Arts di Nantes, la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze, hanno prestato capolavori di diverse epoche e stili, tra cui opere di Albrecht Dürer, Auguste Rodin, Edgar Degas, Adriano Cecioni, Antoine Bourdelle, Henri Matisse, Pablo Picasso, Fernand Léger, Paul Klee, Alexander Calder, Gino Severini, Marino Marini, Wassily Kandinsky, Fausto Melotti, Giulio Paolini, Bruce Nauman, Gorge Segal, Bill Viola, Marina Abramovic, a cui sono accostati reperti archeologici straordinari come il Piede di una Nike in bronzo dorato di epoca romana proveniente dal Foro di Augusto e il Rilievo con Menadi danzanti dal Museo di Scultura Antica “Giovanni Barracco” di Roma, con a fianco dipinti di Antonio Canova e disegni di Plinio Nomellini, scheletri danzanti di Alessandro Allori e foto di Eadweard Muybridge.
La mostra è arricchita ulteriormente da un film realizzato da Francesco Fei (in collaborazione con Emanuele Enria), interviste a Wanda Ferragamo, Philippe Petit, Reinhold Messner, Eleonora Abbagnato, Will Self e Cecil Balmond, che spiegano al pubblico i concetti fondamentali della rassegna fiorentina alla luce della loro esperienza professionale ed esistenziale. Corredano tutto ciò altri due video girati con il contributo di James Ferragamo e Jerry Ferragamo, che aiutano a capire un affascinante “quid” dell’andatura umana e della personalità che la sottende. Ne sortisce un raffinato elogio del camminare, danzare, camminare sul filo dei funamboli, scalare montagne, marciare militarmente, passeggiare per ritrovare se stessi, deambulare senza meta… Lo facciamo da sei milioni di anni, avendo imparato rapidamente a scaricare il peso del corpo sull’arco dei soli due piedi.
Da questa mostra del Museo Ferragamo si esce consapevoli che l’equilibrio è il fulcro delle nostre esperienze e ricercarlo, in senso fisico e interiore, è da sempre la missione stessa della nostra vita, breve o lunga che sia. In fondo, alzarsi e camminare resta oggi come milioni di anni fa una metafora dell’essere uomo.
Nel suo piccolo libro dal titolo “Théorie de la démarche” (Teoria dell’andatura, 1833), da poco ripubblicato in italiano da Elliot Edizioni, Honoré de Balzac dissertava proprio dell’arte del camminare che, al pari del respirare, mangiare, dormire, rappresenta l’autentica esposizione ed espressione di sé nel mondo. “La camminata è la fisionomia del corpo” postulava lo scrittore francese, spiegando che dall’osservazione dei movimenti delle persone se ne possono dedurre i pensieri più reconditi e le emozioni più intime, ovvero scoprirne l’anima. Anche Nietzsche avrebbe forse condiviso tale “semiotica della falcata” quando nel “Crepuscolo degli idoli” vergava che “Restare seduti è esattamente il peccato contro lo spirito santo. Solo i pensieri nati camminando hanno valore”.